Investimenti esteri: Meloni batte Berlino, Parigi e Londra

Secondo l’EY Attractiveness Survey 2025, l’Italia è tra i pochi Paesi europei a registrare una crescita degli investimenti esteri. Meloni: “Il mondo ci premia”.

“L’Italia si conferma sempre più attrattiva per chi sceglie di investire”. Con queste parole, Giorgia Meloni ha commentato sui suoi profili social i dati dell’EY Attractiveness Survey 2025, che certificano una crescita del 5% dei progetti di investimento diretto estero (IDE) nel nostro Paese, in netta controtendenza rispetto al calo generalizzato che colpisce il resto d’Europa.

Una fotografia chiara: 224 nuovi progetti d’investimento in Italia nel 2024, contro i 214 del 2023. Un dato che segna una svolta e rilancia l’Italia nella classifica continentale, al settimo posto tra le economie europee più attrattive, con una quota di mercato IDE salita al 4,2%.

L’Italia risale, l’Europa arretra

Mentre Francia (-14%), Regno Unito (-13%) e Germania (-17%) vedono calare il numero degli investimenti stranieri, l’Italia cresce. “Stabilità, serietà e visione stanno facendo la differenza”, ha scritto Meloni. E i dati sembrano darle ragione.

Il report EY sottolinea anche che il 51% delle aziende intervistate prevede di investire in Italia nei prossimi 12 mesi, con una crescita significativa dell’interesse nei settori digitali, chimico-farmaceutici e finanziari.

Milano capitale degli investimenti

La Lombardia conferma la sua centralità, catalizzando il 52% di tutti i progetti IDE. Seguono Piemonte (11%) e Puglia (6%), mentre il Lazio, con 9 progetti, guida un Centro Italia in calo. Il Sud resta stabile, ma la Puglia si distingue come caso virtuoso.

Da Washington a Berlino: cambia la mappa degli investimenti

Gli Stati Uniti restano il primo investitore in Italia, ma scendono dal 19% al 16% della quota di mercato. Crescono invece gli IDE da Germania (14%), Francia (13%), Regno Unito (11%) e Svizzera (9%), segno di una ri-europeizzazione degli investimenti anche in risposta alla nuova geopolitica post-UcrainaEY Attractiveness Surve….

L’Italia beneficia inoltre di un trend globale: nearshoring e friendshoring, ossia la delocalizzazione di attività in Paesi politicamente e geograficamente più affidabili. La posizione strategica nel Mediterraneo fa il resto.

La linea Meloni: attrarre, semplificare, crescere

Secondo EY, la crescita italiana è anche frutto di un ambiente più favorevole agli investimenti, con semplificazioni normative, riforme amministrative e nuova diplomazia economica. Il Governo Meloni ha rilanciato relazioni con Paesi come Giappone, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Sud America e Centro Asia, ponendo le basi per nuove sinergie.

“Continueremo a lavorare per rendere l’Italia sempre più competitiva, sicura e dinamica – ha concluso Meloni –. Per attrarre investimenti, creare lavoro e valorizzare il talento italiano.”

Tra sfide e opportunità: le prossime mosse

Nonostante i segnali positivi, EY invita a non abbassare la guardia. Restano da affrontare sfide cruciali: riduzione del costo dell’energia, incentivi a innovazione e R&S, riforma della scuola e formazione digitale. Ma oggi, più che mai, l’Italia torna al centro della mappa europea degli investimenti.

E se il futuro si misura con la fiducia, i numeri dicono che il mondo crede nel rilancio italiano. Giorgia Meloni lo sa. E rilancia: “La nostra Nazione sta dimostrando che può essere una protagonista credibile e autorevole, anche in un contesto globale incerto”.

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