“Come anche ribadito a margine del G7 a Kananaskis dal presidente Meloni, l’arma nucleare in mano all’Iran è una minaccia per tutti noi. Da decenni, clandestinamente, Teheran arricchisce uranio aggirando ogni accordo internazionale in materia di non proliferazione (che l’Iran stesso ha sottoscritto). Tutto questo è un rischio che l’Occidente non può correre, visto il disegno messianico, fondamentalista e destabilizzante del regime iraniano – la vera regia dietro il 7 ottobre, dietro gli attacchi alle nostre navi commerciali nel Mar Rosso, dietro il terrorismo in Medio Oriente e oltre. Un rischio che chiaramente vede Israele quale Paese più esposto a tale minaccia, in quanto i Mullah, e ancora l’Ayatollah Khamenei negli ultimi giorni – ma oramai è una lunga storia – hanno continuamente espresso la volontà di annientare lo Stato ebraico. Questo è il punto fondamentale. Ora, le operazioni militari israeliane in corso stanno fortemente ridimensionando il sistema di potere delle Guardie della Rivoluzione in Iran e nella regione. È chiaro che poi sul fronte politico interno, il vero protagonista è quello stesso popolo iraniano che da dieci anni protesta nelle piazze di tutto il Paese. Su questo punto, ricordo il ruolo cruciale del Consiglio nazionale della Resistenza iraniana, che si riconosce nella presidente Maryam Rajavi, che dal 2003 denuncia – anche con informazioni di prima mano – il programma di arricchimento nucleare iraniano con finalità militari”.
Lo dichiara in una nota, in merito agli sviluppi in Medio Oriente, il senatore di Fratelli d’Italia Giulio Terzi, presidente della commissione Politiche Ue.