Da mesi l’Italia vive una fase di importante crescita economica che fa invidia alle altre potenze mondiali, bloccate da un annunciato rallentamento a livello globale a cui l’Italia risponde positivamente. Quello che può essere definito “effetto Meloni” continua ad avere risvolti ampiamente favorevoli sull’economia, mettendo al contempo a tacere le voci delle opposizioni che hanno fin qui accompagnato il lavoro dell’esecutivo in questi iniziali 16 mesi in carica. Nulla su cui la sinistra ha fatto propaganda si è avverato: né l’isolamento internazionale dell’Italia, né il suo declino in campo economico e neppure gli effetti negativi del passaggio dall’autorevole governo Draghi a quegli inesperti e irresponsabili scialacquatori della destra.
Il lavoro è ancora tanto per il governo, ci sono ancora da sciogliere diverse matasse provocate dall’accoppiarsi di contingenze internazionali e governi di sinistra. E incombe ancora sull’Italia il rischio di improvvisi cambi della scena internazionale che potrebbero avere risvolti importanti su inflazione e investimenti. Ma per la sinistra, che per tornaconti elettorali auspica il peggio per la Nazione, non ci sono motivi per rallegrarsi: l’Italia non solo è forte, ma viene anche percepita come affidabile. Tre gli indicatori principali: gli ottimi ricavi della Borsa di Milano, il costante calo dello spread, il boom dell’acquisto dei titoli di Stato da parte delle famiglie.
Sull’affidabilità dell’Italia, si erano già esposte le agenzie di rating, molte delle quali, negli ultimi mesi, avevano migliorato le valutazioni sul mercato italiano. Un cambiamento che si è difatti sentito sulla Borsa di Milano, che non solo è stata la migliore d’Europa e tra le prime al mondo nel 2023, ma continua a correre a ritmi estremamente positivi: ieri l’ennesimo primato, chiudendo come la migliore del Vecchio Continente e raggiungendo le cifre record del 2008. È chiaro, dunque, che gli investitori internazionali credono fortemente nell’Italia, segnale inequivocabile, questo, della salute delle nostre finanze. E gli investitori fanno bene a fidarsi: un altro risultato importante, arrivato ancora ieri, riguarda lo Spread, che ha raggiunto, in costante calo da mesi, i livelli minimi del novembre 2021, chiudendo a 127 punti.
Ma forse, l’indicatore principale della salute italiana è il boom dell’acquisto di titoli di Stato da parte delle famiglie, seguendo un trend di acquisizione del debito pubblico da parte dei piccoli risparmiatori che è in costante crescita dalla fine del 2022. “Significa che famiglie e piccoli imprenditori si fidano dello Stato, di questa Nazione, della nostra economia” ha spiegato a Trento Giorgia Meloni, ribadendo che “questo dimostra ancora che la percezione della nostra economia è di un’economia solida, affidabile, su cui – ha concluso – vale la pena mettere al sicuro i propri risparmi”.