“Da lombarda non posso che essere soddisfatta della ratifica del trattato con la Svizzera sui lavoratori transfrontalieri. È il frutto di un decennale di relazioni tra le parti interessate e persegue l’obiettivo dell’equità fiscale eliminando le criticità sorte nel corso degli anni. Del resto, è iniquo che persone che lavorano in Paesi diversi siano sottoposte a trattamenti fiscali difformi”. Lo dichiara in aula di Palazzo Madama la senatrice di Fratelli d’Italia Paola Mancini, membro della commissione Affari sociali e Lavoro. “Auspichiamo ora – prosegue – il raggiungimento di un’intesa con la Svizzera anche sulle nuove modalità di lavoro agile, sviluppate durante l’emergenza Covid e apprezzate da lavoratori e imprese. L’obiettivo – conclude la Mancini – è che venga consentito ai lavoratori frontalieri di poter effettuare la loro prestazione, in regime di telelavoro o smart working, fino ad un massimo del quaranta per cento dell’orario lavorativo. Ciò avrebbe un beneficio diretto sulla qualità della vita dei lavoratori e un impatto positivo in tema di traffico veicolare e di inquinamento ambientale nelle zone di frontiera”.