Italia tra passato e futuro: la presentazione di “Moderno sarà lei”, di Gianluigi Paragone

“Bisogna aver paura della modernità?”
“Ho paura della modernità quando ti viene data senza libretto delle istruzioni”. Così ha risposto Pierluigi Paragone alla domanda del viceministro Galeazzo Bignami. L’occasione è quella della presentazione del nuovo libro di Paragone, “Moderno sarà lei”, che, in un’analisi tra passato e futuro, è un inno alla cultura e alle tradizioni italiane, in difesa della nostra identità contro le spinte rovinose di una sfrenata globalizzazione e contro i pericoli di un “capitalismo della sorveglianza”.
La nuova pubblicazione parla della nostra Nazione, “tra Italia dei nostri nonni e Italia dei nostri figli”, ripercorrendo tutti i ricordi verso un passato che ora sembra lontano. Con nostalgia, Paragone ha ricordato reminiscenze d’infanzia comuni a tutti, dal semplice giocare a carte dei nonni al giocare a pallone per strada, per tante generazioni momento importantissimo per una crescita sociale e la nascita e la coltivazione dei propri sogni. Il cibo italiano, nato dal recupero, dal “non si butta via niente”, ora candidato a patrimonio dell’Unesco; la musica lirica, le bande, le feste di Paese: tutte unicità che hanno fatto e continuano a fare grande l’Italia agli occhi del mondo interno, ma che ora sembrano invece creare imbarazzo. Unicità note, ma spesso anche sconosciute agli stessi italiani: dal Toro di Wall Street di Arturo Di Modica alla Coppa del Mondo di Silvio Gazzaniga, passando per lo Spaghetti Western di Leone e Morricone. Un libro, insomma, all’insegna del patriottismo, quello dei campanili e delle tradizioni di cui non bisognerà mai vergognarsi e che bisognerà custodire anche nel futuro, contro tutte le derive del mondo moderno: “Nessuna intelligenza artificiale – conclude Paragone – riuscirà mai a eguagliare Giuseppe Verdi”.

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