Il presidente argentino Javier Milei visiterà Roma il 6 e 7 giugno, in un viaggio ufficiale che unisce obiettivi diplomatici, culturali ed economici. L’agenda, già confermata, prevede incontri con alti rappresentanti dello Stato italiano, una cena ufficiale con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e un incontro simbolico con Leone XIV. Ma uno dei momenti chiave del viaggio sarà la firma di un accordo strategico tra YPF, la compagnia petrolifera argentina, e ENI, il colosso energetico italiano.
Un’intesa energetica dal valore strategico
YPF ed ENI hanno siglato un Memorandum d’Intesa (MoU) per collaborare allo sviluppo di una terminale di esportazione di gas naturale liquefatto (GNL) in Argentina. L’obiettivo è ambizioso: trasformare l’Argentina in uno dei principali esportatori mondiali di GNL entro il prossimo decennio. L’accordo, presentato ufficialmente in Italia alla presenza di Milei, rappresenta un passo fondamentale per l’avanzamento del progetto Argentina LNG.
Il progetto prevede la costruzione di una mega struttura di liquefazione nella provincia di Buenos Aires, con un investimento stimato in miliardi di dollari. La partnership con ENI consentirà non solo il finanziamento del progetto, ma anche il trasferimento di tecnologia e l’accesso ai mercati europei, un aspetto strategico sia per l’Argentina che per l’Italia, in un momento in cui la diversificazione delle fonti energetiche è cruciale.
Le esigenze energetiche italiane
L’Italia importa circa il 95% del gas naturale che consuma, rendendola estremamente dipendente dai fornitori esteri. Dopo la crisi energetica del 2022 e la riduzione delle forniture dalla Russia, il Paese ha intensificato gli sforzi per diversificare le fonti di approvvigionamento. ENI ha già stretto accordi con Algeria, Egitto, Mozambico e Congo, ma resta la necessità di garantire forniture stabili e a lungo termine. Secondo i dati del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, nel 2023 l’Italia ha consumato circa 63 miliardi di metri cubi di gas, di cui quasi il 40% destinato alla produzione di energia elettrica. In questo contesto, l’ingresso dell’Argentina come fornitore alternativo rappresenta un’opportunità strategica per rafforzare la sicurezza energetica nazionale e contenere i costi.
Il ruolo dell’Italia e il contesto geopolitico
L’Italia, attraverso ENI, ha mostrato interesse crescente nel mercato energetico latinoamericano, soprattutto dopo le crisi globali che hanno evidenziato la vulnerabilità delle forniture tradizionali. In questo scenario, l’Argentina — che possiede il secondo giacimento mondiale di shale gas (Vaca Muerta) — diventa un partner di rilievo. L’accordo con ENI, già presente nel Paese con attività upstream, consolida una relazione energetica che potrebbe diventare strategica anche per l’Unione Europea.
Milei e la diplomazia economica
La visita di Milei in Italia non è solo simbolica. Fa parte di una strategia più ampia per rafforzare i legami con l’Europa, attrarre investimenti e riposizionare l’Argentina sulla scena internazionale. La cena con Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia e figura ideologicamente affine a Milei, sarà anche un momento di rafforzamento politico e culturale. Inoltre, l’incontro con Leone XIV rappresenta un gesto di apertura simbolica verso l’istituzione religiosa, in un contesto in cui la comunicazione politica assume anche toni culturali e valoriali.
Un futuro energetico condiviso
Con questo accordo, l’Italia rafforza il suo approccio strategico verso nuove fonti di energia e l’Argentina avanza verso il sogno di diventare un esportatore netto di GNL. Per i due Paesi si apre una fase di collaborazione che potrebbe portare benefici reciproci: energia per l’Europa, investimenti e sviluppo per il Sud America. La visita di Milei e la firma del memorandum con ENI sono un segnale forte: in un mondo sempre più interconnesso e vulnerabile, le alleanze energetiche diventano leve di potere e di sviluppo.