La Buona Battaglia di Giorgia

C’è una leader, in queste prime battute di Terza Repubblica, che sta dando l’esempio a tutti.

Giorgia Meloni, Presidente Nazionale di Fratelli d’Italia, ci sta offrendo la possibilità di vedere tornare in Politica qualità come Lealtà, Coerenza, ma soprattutto il Coraggio della chiarezza, mentre ancora si produce un colpo di stato strisciante, cominciato nel 2011 con le dimissioni di Silvio Berlusconi dalla Presidenza del Consiglio; causa lo Spread, con la Germania e la Francia che ci deridevano e attaccavano attraverso i loro media e le loro più importanti Istituzioni, ricorda nulla?

Giorgia è stata leale con il popolo italiano quando ha detto no al Rosatellum, attuale legge elettorale, avvertendo che sarebbe accaduto quanto abbiamo potuto tutti constatare in questi mesi: la restituzione dalle urne di un risultato elettorale che non ha consentito la formazione di una chiara maggioranza di governo.

È stata leale con gli alleati, volendo fortemente la coalizione di centrodestra, tutelando l’unità e sostenendo Salvini Premier fino alla fine, scontrandosi con un Capo dello Stato, Sergio Mattarella, disposto a tutto pur di non conferire l’incarico alla coalizione vincente.

Ed è stata coerente nel rifiutare l’invito di Di Maio a far pare del Governo Giallo-Verde con lui e Salvini, rivendicando l’appartenenza al centrodestra e il giuramento fatto fare a tutti i suoi candidati prima delle elezioni. Noi non tradiamo, recitava la formula dei patrioti di FDI in corsa per le politiche.

Disposto a tutto.

E non ha tradito Giorgia, dimostrando il coraggio della chiarezza, ieri, poco dopo le parole del Presidente della Repubblica che mandava all’aria il governo Conte perchè c’era un ministro sgradito ai mercati, lo spread impennato, come con Berlusconi, il timore dell’uscita dall’Euro. La Meloni ha fatto un video, ci ha messo la faccia, ipotizzando la messa in stato d’accusa di Mattarella, secondo l’art. 90 della Costituzione.

Perché, mentre molti in queste ore si improvvisavano costituzionalisti e difensori dello status quo, un po’ per vigliaccheria alcuni, un po’ per moderatismo gli altri, Giorgia ha capito che siamo in guerra e che bisogna combattere, pena il consolidamento del nostro status di colonia schiava dei poteri finanziari.

Come nel 2011, ma questa volta alla luce del sole, le società private chiamate agenzie di rating hanno impedito la formazione di un governo, così come ne mandarono gambe all’aria un altro. Come se non bastasse, il Presidente della Repubblica ha avuto una reazione politica inaudita per la sua carica, certificando che non è possibile nemmeno il solo pensare di cambiare i trattati internazionali che ci irretiscono nell’Euro e nella UE. Come a dire che votare per il cambiamento è inutile, perchè il cambiamento voluto dagli Italiani sarà sempre e comunque rispedito al mittente con metodi e prerogative costituzionali. 

Poi, di punto in bianco la nomina di Cottarelli, tecnocrate del Fondo Monetario Internazionale, a capo del governo, senza consultazioni, maggioranza, nulla. Ma secondo Costituzione.

Cambiamola questa Costituzione allora, introduciamo l’elezione diretta del Capo dello Stato, sicuramente non prima di aver messo alla porta chi non è più arbitro, ma giocatore in campo, soprattutto se dimostrato che giochi nella squadra degli avversari dell’Italia.

È questa la buona battaglia di Giorgia Meloni, una battaglia per la Patria e la riconquista della Sovranità Nazionale. Una battaglia d’amore per l’Italia e la sua libertà con cui l’ex Ministro della Gioventù si dimostra dalla parte di tutti gli Italiani che hanno scelto il cambiamento e in queste ore si sentono ingannati e rapinati del proprio voto, anche se non hanno votato per lei e Fratelli d’Italia; perchè si è patrioti per un ideale e non per convenienza politica. Si è Patrioti sempre, fino alla vittoria.

 

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Ulderico de Laurentiis
Ulderico de Laurentiishttp://www.uldericodelaurentiis.it
Direttore Responsabile de "La Voce del Patriota".

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