La grande lezione del Lecce sui veri valori dello sport

Il calcio non è fatto solo di grandi ingaggi, di risultati sportivi e di sfottò tra opposte tifoserie. Il calcio, quello vero, è fatto anche e soprattutto da Uomini. Come Graziano Fiorita, storico fisioterapista del Lecce, scomparso il 24 aprile per un infarto. Aveva 47 anni Fiorita, ventisei dei quali trascorsi prestando servizio professionale nel club pugliese.

Il gruppo squadra, per chi conosce il calcio, rappresenta una bolla fuori dai riflettori, dove le figure meno appariscenti possono essere trainanti esempi virtuosi. Era così per il nostro Graziano” scrive in un toccante comunicato l’U.S. Lecce. Che ricorda anche che Fiorita “è deceduto mentre era in ritiro con la squadra (a Coccaglio, Brescia, ndr.), lontano da sua moglie e dai suoi quattro figli, e ancora giace a migliaia di chilometri di distanza da casa in attesa che il magistrato ne autorizzi il ritorno”. Di fronte a questo doloroso dramma, che ha coinvolto umanamente non solo la compagine salentina e la sua tifoseria ma anche tanti tifosi di altre città, sarebbe stato più che sacrosanto rinviare l’incontro previsto per domenica 27 aprile tra Lecce e Atalanta. Lo ha chiesto la società giallorossa, appoggiata dal ministro per lo Sport Andrea Abodi secondo cui, riferiscono le agenzie, “certe cose dovrebbero essere comprese semplicemente richiamando alcuni principi e alcuni valori di fronte ai quali il calcio dovrebbe sapersi inchinare”. Lo ha chiesto anche il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Alfredo Antoniozzi (“La perdita ha provocato un grande dolore e sarebbe opportuno evitare polemiche” sono state le sue parole). Oltretutto anche i tifosi dell’Atalanta avevano espresso la loro solidarietà, invitando la Lega Calcio a non restare indifferente al clima di rispetto e cordoglio  che, giustamente, circonda la vicenda.

Non è bastato, perchè la Lega Calcio ha deciso che il turno di recupero doveva per forza essere giocato ieri (domenica) e la partita è stata disputata. “L’U.S.Lecce – si legge nella nota diffusa dal club – ritiene che la decisione della Lega sia terribilmente irrispettosa del grave lutto che ha colpito la famiglia del ragazzo, la società e i tifosi del Lecce. In altri casi, altrettanto dolorosi, sono state prese decisioni più ragionevoli. Emerge una gerarchia della morte in base al blasone della società colpita o, peggio ancora, in considerazione del ruolo rivestito da chi viene a mancare. Questa gara non andava disputata oggi, ma tutti i tentativi di rinviarla sono stati cinicamente rigettati”. Da qui la decisione di attuare una silenziosa ma efficacissima protesta: presentarsi regolarmente in campo, “perché la memoria di Graziano non si onora non presentandosi o facendo giocare la Primavera” e “ad una grave ingiustizia non si risponde violando platealmente le regole”, ma farlo “indossando una anonima casacca bianca, che non ci rappresenta, senza colori, stemmi e loghi”. Una casacca con su scritto “Nessun valore, nessun colore”. Si legge ancora nella nota: “Torneremo a vestire la nostra maglia quando Graziano ritornetà a casa e sarà omaggiato, come merita, dalla sua gente”. All’entrata in campo della squadra, ieri sera a Bergamo, tutto lo stadio ha applaudito. E nelle ore successive moltissimi, in tutta Italia, hanno condiviso le foto e le parole del club salentino. 

Oggi, dopo quello che continua ad apparire come un incomprensibile insulto, il presidente della Serie A Ezio Maria Simonelli ha spiegato a Tuttosport le ragioni della Lega: “una diversa data non avrebbe tutelato la regolarità di un campionato che “si garantisce sfruttando la prima finestra utile”. Nel caso specifico “domenica. Spostare ulteriormente la partita avrebbe significato un incastro impossibile da gestire” o addirittura, in caso di rinvio a fine maggio, “falsare il campionato”. Non la pensa assolutamente così il parlamentare salentino di Fratelli d’Italia Saverio Congedo, che si era unito alla richiesta di rinvio del club nel rispetto del lutto per la scomparsa di Fiorita. Durissime le sue parole, ieri, ai margini della partita Atalanta-Lecce: “Quella che sta andando in scena è una vergogna. Non si doveva giocare, per ragioni che non sono sfuggite a chiunque sia venuto a conoscenza della tragedia che ha colpito la famiglia di Graziano Fiorita, l’intero ambiente dell’U.S. Lecce, il mondo del calcio. Con la sua scelta cinica e ingiustificabile –  ha concluso Congedo – la Lega di Serie A ha vilipeso i valori dello sport e tradito la passione di milioni di sportivi e appasionati che seguono il calcio in Italia”.

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Cristina Di Giorgi
Cristina Di Giorgi
Cristina Di Giorgi, due volte laureata presso l'università La Sapienza di Roma (in giurisprudenza e in scienze politiche), è giornalista pubblicista e scrittrice. Collabora con diverse testate e case editrici.

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