La Raggi vuole regalare 10mila euro a famiglia ROM per affittare casa.

280mila euro per lasciare il campo nomadi: la proposta della Raggi fa discutere nella Capitale

E’ sempre più avvertito a Roma, già falcidiata negli ultimi anni da una pessima gestione amministrativa, il problema relativo ai campi rom che spuntano come funghi nell’Urbe. Una questione che rappresenta una spina nel fianco della Città Eterna, sia per il proliferare di una larga sacca di criminalità ad essi connessa, sia micro che organizzata, sia per l’accrescersi del degrado sociale da essi prodotto.

Uno dei campi maggiormente attenzionati è quello di Castel Romano, nel quale – come riportato dalla Asl Roma 2 – non sussisterebbero le condizioni igienico – sanitarie minime adatte non tanto ad un tenore di vita decoroso, quanto alla stessa sopravvivenza: nel conglomerato, in cui vivono anche decine di bambini affetti da scabbia, non vi è neanche l’accesso all’acqua corrente.

Oltre questo, va registrato il sequestro preventivo del campo, disposto qualche settimana fa dal gip Ciranna, per la presenza di “aree completamente invase da rifiuticarcasse di autovetture in stato di abbandono…topi…cavi di varia natura…costruzioni pericolanti…liquami…costituenti un pericolo per la salute degli occupanti…”.

E’ stato disposto, per tali ragioni, lo smantellamento del campo nel mese di settembre: per facilitare l’operazione, il comune di Roma avrebbe offerto ad ognuna delle 28 famiglie abusive 10mila euro, per un totale di 280mila euro, così da consentire l’abbandono della struttura e la possibilità di affittare casa nei mesi successivi.

Un provvedimento, quello disposto dall’amministrazione capitolina, che non può non far scatenare un dibattito al cui centro è posto il buonsenso: come è possibile che Roma Capitale possa offrire 10mila euro ad ogni famiglia rom per “le locazioni…nei mesi successivi in abitazioni private…” quando, a parità di condizioni, vi sono cittadini che versano nell’indigenza più totale e rimangono inascoltati ed invisibili?

Non serve girarci intorno: la quasi totalità degli occupanti il campo ha la fedina penale sporca. Non più tardi della scorsa settimana, la Polizia ha compiuto un arresto nella struttura, trovando nella roulotte di un abusivo “diversi cellulari, articoli elettronici, vestiti, borse di marca…frutto di almeno 10 furti denunciati…a danno di bagnanti del litorale romano…”.

Nei giorni scorsi, parlando delle attività dell’Amministrazione a sostegno degli indigenti, il sindaco affermava, trionfale: “Aiuteremo chi ha bisogno, usando il pugno duro nei confronti di chi non ha diritto ad assistenza, delinque e vive sulle spalle degli altri”.

Perfetto, lo facesse realmente: evitando, magari, di regalare soldi ai delinquenti ed assistendo chi, dopo una vita di sacrifici, tasse pagate e obblighi verso il Paese osservati, vive in uno stato di indigenza.

Per fortuna, si tornerà presto al voto.

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Nello Simonelli
Nello Simonelli
Nello Simonelli nasce ad Avezzano (AQ) il 26 novembre 1988. Sin da bambino interessato a tutto ciò che verte intorno al mondo del giornalismo e della scrittura, si laurea in giurisprudenza all’Università degli Studi di Teramo nel 2014, per poi dedicarsi ad attività che spaziano dal teatro alla dirigenza sportiva, dedicandosi ad ulteriori studi nel ramo del marketing e della comunicazione oltre che del diritto sportivo. Lavora presso lo Studio Legale Simonelli di Avezzano, è responsabile del circolo cittadino di Nazione Futura, scrive per diverse testate locali, nella Marsica ed in Abruzzo, e di approfondimento politico e sociale.

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