Un bilancio decisamente positivo quello del Governo, ottenuto attraverso l’attuazione del Pnrr e presentato nel corso della Cabina di regia sul Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, indetta nella Sala Verde a Palazzo Chigi dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal ministro Raffaele Fitto.
Dall’analisi della quinta relazione semestrale sullo stato di attuazione del Recovery, emerge che: “La spesa complessiva sostenuta è salita a oltre 51 miliardi di euro e il 92% delle misure sono state regolarmente attivate”. A spiegarlo è Giorgia Meloni, illustrando la “fotografia attuale dell’avanzamento procedurale e finanziario” del Piano ottenuta attraverso “l’allineamento della piattaforma Regis con il reale stato di attuazione del Pnrr”.
L’Italia può vantare il primato in Europa, collocandosi al primo posto per fondi ricevuti. Anche in termini di risultati interni, piena soddisfazione del Governo, che ha attivato il 92% delle misure promesse.
Un primato italiano anche in termini di numeri: “Un avanzamento di circa 10 miliardi rispetto ai 42 miliardi di fine 2023’’
Numeri soddisfacenti, sul fronte della spesa, che raggiunge i 51,4 miliardi, registrando un avanzamento di 10 miliardi in più rispetto ai 42 del 2023.
Numeri che sono “il frutto di un grande gioco di squadra tra il Governo, le Amministrazioni e i soggetti attuatori: l’Italia è al primo posto in Europa per obiettivi raggiunti e avanzamento finanziario del Pnrr”, ha spiegato Meloni. “Siamo lo Stato membro che ha ricevuto finora l’importo economico maggiore, 113 miliardi e mezzo di euro, a fronte dei 194,4 previsti dal Piano, ovvero il 58,4% del totale. Siamo stati i primi in Europa a chiedere e a ricevere il pagamento della quinta rata da 11 miliardi; siamo stati i primi ad inoltrare la richiesta per la sesta rata da 8 miliardi e mezzo, che abbiamo puntualmente rendicontato lo scorso giugno; e siamo a buon punto anche per quanto riguarda la settima rata, che vale 18 miliardi e 200 milioni di euro e che è stata al centro dei lavori della Cabina di regia del 3 luglio scorso”.
Un lavoro di cui si può essere orgogliosi, che non consente pause, a meno di due anni dal traguardo finale del 30 giugno 2026 e a confermarlo sono i numeri: “Sono il risultato di un lavoro serio che dà l’idea della vera spesa e dell’avanzamento del piano’’ come sottolinea il ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto.
Da notare inoltre, che ad oggi le amministrazioni titolari di interventi Pnrr hanno attivato 122 miliardi di euro di affidamenti, rispetto ad una previsione iniziale di 132 miliardi di euro. E le procedure di attivazione per il restante 8% delle misure, pari a circa 10 miliardi di euro, sono in fase di perfezionamento. Gli investimenti per i quali sono state espletate tutte le procedure di gara sono pari a 111 miliardi di euro, ovvero il 91% delle misure attivate. Un quadro roseo, quello riportato dal governo nella quinta relazione semestrale pronta ad atterrare in Parlamento. Ora si parte con la seconda fase, e “Cioè la messa a terra degli investimenti, fondamentale, forse la fase più importante, nella quale non sono ammessi errori e ritardi”, ha detto la Premier.
Accanto ai risultati finanziari due riforme per accelerare il Piano
Per il conseguimento degli obiettivi, sono state necessarie due riforme per l’attuazione del Piano, volute dalla Premier Giorgia Meloni, tra le quali rientra l’istituzione della stessa Cabina di regia e la riforma delle politiche di coesione, espressamente richiesta dal Pnrr.
Questo è il frutto di un grande lavoro e speriamo che il tutto non venga vanificato dalle bizze di qualche alleato!