La vitalità della Destra italiana, moderna e tradizionale allo stesso tempo

Si è conclusa domenica scorsa la quarta edizione di Fenix, l’appuntamento annuale dei militanti di Gioventù Nazionale che non rappresenta solo una occasione di festa, bensì costituisce un momento di discussione, approfondimento e confronto, attraverso quattro giornate di dibattiti inerenti più tematiche, fra giovani e meno giovani di Fratelli d’Italia e dell’area politica e culturale del centrodestra.
(Foto: Simone Pelosi)
Non manca il contributo di relatori avversari o comunque esterni al mondo della destra. Fenix 2023 è stato quanto mai significativo perché questo è il primo anno della destra al governo della Nazione, la quale esprime il Presidente del Consiglio e traina la coalizione di centrodestra. I ragazzi di Gioventù Nazionale vengono definiti come i “giovani della Meloni” e c’è, per carità, del vero in questo perché Gn è evidentemente il settore giovanile collaterale a Fratelli d’Italia, ma è bene sapere che tale struttura gode di una particolare autonomia rispetto a FdI.
Ignazio La Russa – (Foto: Simone Pelosi)
Contrariamente alle panzane di una certa vulgata di sinistra ormai paleolitica, che ha sempre dipinto i giovani di destra come energumeni schierati in caserme, nel campo oggi interpretato da Fratelli d’Italia le organizzazioni giovanili non sono mai state costrette ad uniformarsi ai loro schieramenti politici e parlamentari di riferimento. Funzionava così anche fra il Fronte della Gioventù e il Movimento Sociale Italiano, e nel rapporto di Azione Giovani con Alleanza Nazionale. Ricordiamo lo spirito critico che animava diversi militanti del Fronte della Gioventù, e pure alcuni leader dei giovani missini, in merito alla linea ufficiale dei vertici del Msi-Dn.
(Foto: Simone Pelosi)
È comunque evidente che l’attuale fase storica, che vede per la prima volta la destra a capo della Nazione e della coalizione alternativa alle sinistre, sia importante e decisiva anche per le ragazze e i ragazzi di Gioventù Nazionale, e l’impegno di questi giovani è a sua volta determinante per il futuro di Fratelli d’Italia. Chi oggi anima Gioventù Nazionale e organizza eventi come Fenix, domani può essere la nuova classe dirigente non solo di FdI, della destra e del centrodestra, ma anche dell’Italia. Come è successo a quella che viene riconosciuta come Generazione Atreju da cui proviene, tanto per fare un nome, Giorgia Meloni.
Fabio Roscani – Presidente di Gioventù Nazionale – FdI (Foto: Simone Pelosi)
Fra le altre cose, Fenix non è in contrasto con l’appuntamento di Atreju, che infatti si terrà regolarmente a settembre. Le quattro giornate di Fenix hanno reso palpabile la vera natura della destra conservatrice e patriottica alla quale Fratelli d’Italia dà forma ogni giorno.
Siamo davanti ad una destra che riesce ad essere sia moderna che tradizionale al tempo stesso. Rimanere sia moderni che tradizionalisti su tante cose può sembrare di vivere in una eterna contraddizione, ma i conservatori e i patrioti di Giorgia Meloni affrontano le sfide di questo tempo e prefigurano il futuro con idee e soluzioni adatte all’attualità, tuttavia, non dimenticano radici e identità della comunità in cui operano, e, appunto, conservano tutta quella parte di passato che merita di essere mantenuta viva anche nel presente.
Fratelli d’Italia, ancora prima di vincere le ultime elezioni politiche, ha assunto progressivamente maggiore consapevolezza delle difficoltà in Italia del mondo dell’impresa, soprattutto delle piccole e medie imprese aggredite più volte dalle varie crisi globali e messe inoltre a repentaglio dalle politiche “tassa e spendi” care alle sinistre e ai tecnocrati. La destra ha compreso come sia necessario ristabilire in Italia una cultura favorevole alla intrapresa privata, iniziando dalla rimodulazione del fisco e dallo snellimento della burocrazia pubblica.
(Foto: Simone Pelosi)
Fratelli d’Italia, oltre ad aprire le proprie porte ad una pluralità di contributi, non necessariamente legati alla Storia del Msi e di An, ha iniziato da diverso tempo a tessere legami e amicizie, peraltro ricambiate, con i più importanti partiti conservatori dell’Occidente come i repubblicani statunitensi e i Tories britannici. In Europa, Fratelli d’Italia è a capo della casa comune dei conservatori continentali, ovvero l’Ecr, il partito dei Conservatori e dei Riformisti europei del quale, fra l’altro, Giorgia Meloni è stata riconfermata presidente pochi giorni orsono. Vi è stato un allargamento, premiato dagli italiani alle ultime Politiche, del perimetro consueto della destra nazionale, ed è diventata reale la presenza di un soggetto conservatore ampio.
(Foto: Simone Pelosi)
I partiti politici del passato, (il Msi e An senz’altro, ma anche molti altri), avevano però delle peculiarità positive che in larga parte sono andate perse e che, a quanto pare, la destra contemporanea di FdI intende meritoriamente riportare in auge. Le ideologie del Novecento naturalmente non ci sono più, ma è possibile rinverdire ciò che allora funzionava e che è adattabile alla realtà odierna. I partiti della Prima Repubblica, pur con tutti i loro difetti e limiti, prevedevano una effettiva partecipazione dal basso con tanto di votazioni e congressi a tutti i livelli, dal Comune sino alle assemblee nazionali. Chi aspirava ad una carriera politica era costretto alla gavetta e alla fine di essa, giungeva a posizioni di vertice con una buona preparazione. Le sezioni locali dei partiti erano sempre aperte e frequentate, anche al di fuori dei periodi di campagna elettorale, e molti trascorrevano ore del loro tempo libero soltanto per stare in compagnia, condividere idee e cementificare una militanza nella comunità politica di riferimento. Poi, un po’ tutte le forze politiche si sono via via trasformate in comitati elettorali, attivi a ridosso delle principali consultazioni, ma sostanzialmente in pausa nel resto dell’anno. Parlano i leader nazionali attraverso i media, ma scarseggiano le iniziative politiche sul territorio. Il Covid ha minato come sappiamo il contatto fisico e l’era digitale, che permette di stare in contatto con il mondo tramite uno smartphone e senza nemmeno dover abbandonare il divano di casa, ha tanti aspetti positivi, ma da questo punto di vista di certo non aiuta.
(Foto: Simone Pelosi)
La destra di Fratelli d’Italia vuole ridare valore alla militanza territoriale e al senso di appartenenza ad una comunità, radicando un partito che sia presente per tutti gli strati della società, proprio come si faceva una volta, a cominciare dai giovani. I ragazzi di Fenix, anziché andare al mare o pensare ai fatti loro, si sono impegnati in quattro giornate di proficui dibattiti e hanno dato prova di una passione politica che non si vedeva da tanti anni in Italia. Quando ci si trova immersi in impegni di governo è possibile correre il rischio di dimenticarsi dello stato di salute del proprio partito. Tuttavia, se Giorgia Meloni, come è facile intuire, non può oggi dedicarsi a Fratelli d’Italia a tempo pieno, il gruppo dirigente di FdI ha ben chiara in testa l’importanza del progetto politico del partito che va oltre anche all’attuale Governo.

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Roberto Penna
Roberto Penna
Roberto Penna nasce a Bra, Cn, il 13 gennaio 1975. Vive e lavora tuttora in Piemonte. Per passione ama analizzare i fatti di politica nazionale e internazionale da un punto di vista conservatore.

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