L’AD dell’Institute of International Finance Robin Brooks: “L’Italia ha fatto l’impossibile mantenendo stabili le sue importazioni di gas. È sorprendente”

L’Italia ha fatto l’impossibile. Mentre il taglio del gasdotto Nord Stream da parte di Putin è stato un duro colpo per la Germania (a sinistra, rosso), l’Italia è riuscita a mantenere stabili le sue importazioni complessive di gas, anche con la perdita di gas russo (a destra, rosso). Ciò non rende immune l’Italia dai prezzi più alti, ma è comunque sorprendente…”

Questo è quanto si legge da un post sul social ‘X’ pubblicato da Robin Brooks, che commenta un grafico nel quale sono messe a confronto Germania e Italia, da cui emerge chiaramente una situazione diversa nelle due nazioni considerando il tema delle importazioni di gas a fronte delle chiusure della Russia.    

Robin Brooks è amministratore delegato e capo economista dell’Institute of International Finance (IIF). Nel suo ruolo, Brooks supervisiona l’analisi macroeconomica dell’IIF e fa parte del senior management team dell’IIF. In precedenza, è stato Chief FX Strategist presso Goldman Sachs con sede a New York, dove era responsabile delle previsioni sui cambi dell’azienda e della pubblicazione di ricerche macroeconomiche internazionali. Prima di entrare in Goldman Sachs, Brooks è stato stratega FX presso Brevan Howard. Prima di entrare nel settore privato, Brooks ha trascorso otto anni come economista presso il Fondo monetario internazionale, dove ha lavorato sui modelli di fair value del FMI per il forex, ha pubblicato ricerche accademiche e ha partecipato a missioni nei paesi partecipanti al programma del FMI. Brooks ha conseguito il dottorato in Economia presso la Yale University nel 1998. Ha conseguito una laurea in Economia monetaria presso la London School of Economics nel 1993.

Tutto ciò giusto per chiarire il profilo professionale e tecnico dell’autore del post, che aggiunge ulteriore autorevolezza alle parole da lui messe nero su bianco.

L’analisi presentata deriva da dati oggettivi che fanno ben comprendere come l’approccio del Governo Meloni si sia rivelato corretto. Anche se, ovviamente, i risultati perseguiti devono essere presi in considerazione guardando al contesto complesso che si ha di fronte, connotato da variabili geografiche, climatiche, politiche ed economiche che impattano fortemente sull’ecosistema internazionale.

Il nostro Paese dunque è stato capace nel mantenere una buona stabilità, e, come riportato da Il Sole 24 ore il 12 settembre scorso, ciò è stato possibile grazie al rapporto con alcuni paesi strategici: “l’Algeria si conferma per l’Italia il primo Paese esportatore, con 1,9 miliardi di metri cubi transitati da Mazara del Vallo a luglio (+17,3%) e 13,3 da gennaio (+1,1%). Seguono l’Azerbaigian via Tap con 807 milioni a luglio (-12,7%) e 5,7 miliardi da gennaio (-4%), i Paesi del Nord, Olanda e Norvegia, con 648 milioni di metri cubi a luglio (-54,1%) e 4,9 miliardi da gennaio. Infine la Libia con 169 milioni di metri cubi arrivati a luglio via Gela (-14,8%), 1,5 miliardi da gennaio (+11,2%).”

Numeri che fanno ben sperare per il futuro e che già nel presente rendono l’idea di come la nostra nazione sia stata in grado di non crollare in una situazione del genere rimanendo senza gas, ma anzi sia riuscita in molti casi ad accrescere le importazioni in maniera determinante.

Inoltre, appare doveroso evidenziare come due tra i paesi grazie ai quali l’Italia si è rivolta per fronteggiare la domanda di gas siano due Stati africani (Algeria e Libia), con cui l’attuale governo ha costruito relazioni politiche solide e forti, anche nell’ottica della buona riuscita del Piano Mattei.       
Questo è un dato rilevante da tenere in considerazione, che avvalora la tesi dell’Africa da non considerare più come problema, ma come opportunità. I risultati ottenuti fin qui sono incoraggianti e spingono l’esecutivo a procedere nella direzione intrapresa con sempre maggiore impegno per (ri)valorizzare e dare fiducia a tutti i popoli del Mediterraneo, attraverso la costruzione di un partenariato sostenibile e reciprocamente vantaggioso. 

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