La visita del premier Meloni a Londra ha suscitato l’interesse della stampa non solo nazionale, ma in particolare anche di quella inglese.
A fare un’analisi delle future opportunità per le relazioni italo-inglesi è il settimanale The Spectator, che in un suo recente articolo sottolinea l’importanza per entrambe le parti del tema dell’immigrazione: “i due leader sanno che nessun altro tema fa arrabbiare il loro elettorato di riferimento più dell’immigrazione incontrollata. Se non riusciranno a ridurne il numero, nessuno dei due sopravviverà alle prossime elezioni politiche.”
In Italia quest’anno sono arrivati oltre 35.000 migranti, ben 27.000 di più rispetto allo stesso periodo del 2022. Anche in Inghilterra, è stato superato il record di arrivi giornalieri, che hanno toccato i 497 nelle coste del Kent. Mentre, in generale in Europa dei 330.000 arrivi ben il 90% è composto da uomini, una statistica volutamente ignorata dai molto che si dichiarano pro-migranti.
Una situazione quindi che necessita di una “politica europea unica sui rifugiati che preveda un sostegno al di fuori dei confini dell’UE per coloro che sono stati colpiti da guerre e calamità”, come dichiarato da Meloni proprio allo Spectator la scorsa estate, occasione nella quale ha anche ribadito che l’Europa deve “aprire gli hotspot” in Nord Africa, per iniziare, per esaminare le richieste di asilo.
Inoltre, come ricorda sempre l’articolo in questione, nella lettera all’UE della Meloni è stata sottolineata anche l’importanza di “distinguere tra coloro che hanno diritto alla protezione internazionale e coloro che intendono accedervi per motivi di lavoro”.
Da parte inglese, il mese scorso Sunak ha fatto visita a Parigi, ma Macron non sembra condividere le linee proposte dal Regno Unito, essendo comunque a capo di un partito progressista che, nel complesso, ritiene che l’immigrazione porti più aspetti positivi che negativi.
In generale l’Europa sembra non vivere un momento favorevole, soprattutto per quanto concerne l’atteggiamento di Bruxelles, che sembra stia creando un crescente scisma ideologico all’interno dell’Europa, che potrebbe essere sfruttato dalla Gran Bretagna e dall’Italia per poter salvaguardare i diritti e le libertà dei cittadini.
Occorre poi ricordare come all’interno dell’Unione Europea non ci sia un clima particolarmente accogliente nei confronti dei conservatori, tanto che poco prima delle elezioni italiane, quando è stato chiesto alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen se avesse qualche preoccupazione per la possibilità di una vittoria della Meloni, ha risposto con un “Vedremo”, aggiungendo che “se le cose vanno in una direzione difficile – ho parlato di Ungheria e Polonia – abbiamo degli strumenti”. Una dichiarazione decisamente schierata, che sancisce ancora una volta come l’Europa voglia rimanere su un certo piano e di come sia particolarmente prevenuta nei confronti di un’area politica che non sposa in toto le decisioni istituzionali.
Ad ogni modo, come ribadito dal settimanale inglese, potremmo sintetizzare così la situazione dell’Europa, che “sta andando in una direzione difficile, ma non per colpa della Meloni. È piuttosto l’incompetenza e la vigliaccheria di Berlino, Bruxelles e Parigi in tutto, dalla politica energetica alla Russia all’immigrazione di massa. È ora che l’Italia, la Gran Bretagna e i Paesi dell’Est riprendano il controllo del continente.”