“Il linguaggio utilizzato dal segretario della Cgil Maurizio Landini nei confronti del presidente del Consiglio Giorgia Meloni è intollerabile. Darle della cortigiana di Trump travalica i limiti del confronto politico perché lede la dignità di una donna che ricopre un incarico istituzionale importante. È un’espressione oltremodo grave, in quanto svela l’ipocrisia di una sinistra che si riempie la bocca di slogan femministi. Dal momento che Landini ha indetto per il 25 ottobre l’ennesima manifestazione contro, non si sa contro cosa visto che la manovra dovrà essere ancora approvata, appare evidente che il suo vero obiettivo sia quello di innalzare le tensioni sociali per meri fini politici. Se Landini ha davvero ambizioni politiche, faccia un gesto di serietà, si dimetta da segretario della Cgil e si candidi a segretario del Pd, così da mettere alla prova le sue capacità di fare opposizione al presidente Meloni in un contesto istituzionale e non di scontro continuo. Basta con questo teatrino irresponsabile che mette a rischio la coesione sociale e la sicurezza dei cittadini. È tempo di scegliere da che parte stare: con le istituzioni o con la divisione”.
Così in una nota il senatore Gianni Berrino, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Giustizia.