Il M5S è convinto che il ruolo di parlamentare sia quello di stare in Aula e pigiare i bottoni per votare, sminuendo non solo la figura del deputato e del senatore, ma mortificando anche le istituzioni italiane. Secondo loro, il ruolo del parlamentare si riduce ad un semplice gesto meccanico, ossia a premere il tasto per il voto “favorevole” o “contrario”, e mai hanno avuto nulla da dire sulla qualità che i parlamentari dovrebbero possedere.
Un parlamentare ha infatti il delicato compito di rappresentare i cittadini italiani all’interno delle istituzioni, portando avanti le istanze del territorio da cui proviene, per tentare di migliorare la propria Nazione e la vita dei propri concittadini. Un compito che difficilmente si potrebbe ridurre a quello di semplice “pigia-bottoni”.
Le prova del fatto che per il M5S non conti dunque la qualità del singolo parlamentare, ma che invece conti quanto bene sappia premere un tasto, consiste nelle continue campagne denigratorie contro Giorgia Meloni, perché a loro dire, è poco presente in parlamento.
Risulta infatti dai dati openparlamento, uno strumento utilissimo ed affidabile per conoscere l’attività dei nostri rappresentanti in parlamento, che Giorgia Meloni abbia in Aula una presenza del 33,8%. Questo accade perché ovviamente qualunque leader di partito svolge la proprio attività politica non solo in Aula, ma soprattutto dedicando tempo ai cittadini, incontrando i rappresentanti delle categorie e delle associazioni, seguendo dinamiche nazionali e internazionali, occupandosi anche dei propri candidati ed eletti in tutta Italia. Inoltre, il semplice numero di “assenza” riportato da openparlamento indica “i casi di non partecipazione al voto: sia quello in cui il parlamentare è fisicamente assente (e non in missione) sia quello in cui è presente ma non vota e non partecipa a determinare il numero legale nella votazione”.
I sistemi di documentazione dei resoconti di Camera e Senato non consentono dunque di distinguere un caso dall’altro, e quindi se un partito di opposizione decide legittimamente di uscire dall’Aula in segno di protesta o per far mancare il numero legale per la votazione, visto che “fare opposizione in Parlamento” significa anche questo, verrà conteggiato come assente. E poco importa che un deputato o un senatore abbia partecipato attivamente a tutta la discussione, presentando emendamenti o interrogazioni, perché per i 5 stelle quel parlamentare che non vota sarà solo un cattivo “pigia-bottoni”.
Per giudicare un parlamentare ci vuole ben altro. In termini di qualità del lavoro, dai dati ufficiali openparlamento Giorgia Meloni risulta essere tra i parlamentari più produttivi: come prima firmataria, ha presentato 58 disegni di legge, 21 mozioni, 3 interpellanze, 8 interrogazioni a risposta orale, 25 interrogazioni a risposta scritta, 5 interrogazioni in commissioni, 2 risoluzioni in assemblea, 21 odg in assemblea e 303 emendamenti, per un totale di 446 atti a prima firma in due anni e mezzo di legislatura.
Se invece volessimo applicare il metodo di giudizio (che pochissimi condividono) dei grillini, ovvero il numero di volte in cui viene premuto il bottone, come si giustifica allora il bassissimo tasso di presenza dei ministri 5 stelle? Ricordiamo infatti che molti ministri del governo Conte I e Conte II hanno mantenuto la carica parlamentare, e possono dunque essere valutati secondo lo stesso parametro del “pigia-bottone”.
Ecco dunque il dato clamoroso:
• Luigi Di Maio, deputato e attuale Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale: presenze 6.65%.
• Riccardo Fraccaro, deputato e attuale Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri: presenze 5.77%, ha presentato come primo firmatario 4 disegni di legge e 4 interrogazioni a risposta scritta, 0 emendamenti.
• Alfonso Bonafede, deputato e attuale Ministro della Giustizia: presenze 5.62%.
• Vincenzo Spadafora, deputato e attuale Ministro per le politiche giovanili e lo sport: presenze 7.65%, ha presentato come primo firmatario 2 disegni di legge e 0 emendamenti.
• Danilo Toninelli, è stato dal 1º giugno 2018 al 5 settembre 2019 Ministro delle infrastrutture e dei trasporti nel Governo Conte I, ed una volta decaduto è tornato ad essere senatore. La sua attività parlamentare è la seguente: presenze 31.38%, come primo firmatario ha presentato 9 disegni di legge, 0 atti di indirizzo e di sindacato ispettivo, e 0 emendamenti. E pensare che dal 2019 è tornato ad essere senatore a tutti gli effetti.
• Lorenzo Fioramonti, è stato Ministro dell’Istruzione, università e ricerca dal 5 settembre al 30 dicembre 2019, prima che il Dicastero venisse scorporato il 10/01/2020. A gennaio 2020 ha cambiato gruppo alla Camera, passando dal M5S al Gruppo Misto: presenze 6.92%, ha presentato come primo firmatario 4 disegni di legge, 14 interrogazioni, 6 odg in assemblea, 10 emendamenti.
• Barbara Lezzi, ex Ministro per il Sud, è tornata ad essere Senatrice durante il governo Conte II: presenze 27.38%, come prima firmataria ha presentato 0 disegni di legge, 0 atti di indirizzo e di sindacato ispettivo e 7 emendamenti.
• Infine, il caso in cui la presenza è elevata ma la produttività rasenta il nulla: Lucia Azzolina, deputata e Ministro dell’Istruzione a partire dal 10 gennaio 2020: 59,36% di presenze, ma come prima firmataria ha presentato 1 disegno di legge, 1 emendamento, 8 atti di indirizzo e di sindacato ispettivo. Viene da chiedersi cosa abbia fatto alla Camera dei deputati dal 2018 al 2020.
I regolamenti di Camera e Senato riconoscono come “assente giustificato” per missione sempre e comunque i membri del governo, ministri e sottosegretari. Anche se il regolamento li giustifica, ciò non toglie che sono assenti, e che non hanno assolto alla loro funzione di “pigia-bottone”. Vorremmo sapere dal M5S come giustifica allora questa contraddizione, e perché i ministri grillini si ostinano a mantenere il doppio incarico parlamentare e membro del governo: infatti, coerentemente con la loro missione, dovrebbero dimettersi da parlamentare in modo che qualcun altro possa subentrare al loro posto e svolgere eroicamente il compito di pigiatore compulsivo di bottoni, per salvare così la democrazia italiana.
La verità, come al solito, è che il Movimento 5 stelle altro non è che un agglomerato di demagogia, che si ritrova sistematicamente in cortocircuito con quanto sostiene.
m5s grandissima delusione….ora per mantenere le poltrone si tirano indietro anche sulle orribili vicende dei MINORI di bibbiano che purtroppo è in tutta italia,,,,povere anime innocenti dimenticati da tutti giornali tv, politicanti, attori, conduttori ecc, parlano di tutto e di tutti(((gossip)))))) ma MAI una parola, una visita a sorprese(((come fanno ai detenuti)))in questi luoghi dell’orrore VERGOGNA,,non giratevi tutti dall’altra parte, non fate finta di niente fate chiudere queste orribili case famiglia rovina dei fanciulli e delle loro mamme, aiutateli accendete una luce su di loro………….sensibilizzate i giudici a non prendere per oro colato le false relazioni, i disegni contraffatti da varie figure professionali , che ascoltino i MINORI da soli senza alcuna presenza(((operatori case famiglia((!)) curatori,psicologi ecc, devono essere liberi di parlare perché se non dicono che tutto è ok subiscono intimidazioni, ritorsioni, punizioni e altro aiutateli, ascoltateli è URGENTE