A Pisa è partito il restauro dei beni storici e architettonici dell’area del Giardino Scotto, parco urbano di circa 17 mila metri quadri, che presenta sul suo perimetro triangolare una galleria con grandi finestre ad arco e un camminamento a cielo aperto. Il Giardino Scotto fu costruito dai fiorentini come «Fortezza San Marco» o «Cittadella nuova» dopo la conquista di Pisa del 1406. Lo scopo non era difendere la città ma controllarla militarmente. La rivolta pisana del 1495 portò alla parziale demolizione della «Cittadella nuova» e a un breve periodo di libertà cittadina che terminò con la riconquista di Pisa da parte dei fiorentini (1509). Una volta riconquistata la città, i fiorentini iniziarono la costruzione di una nuova cittadella fortificata sulle strutture precedenti.
A fine lavori l’area sarà pienamente restituita a pisani e turisti, che potranno godere di una veduta inedita della città. Per la prima volta si potrà infatti vedere Pisa in una prospettiva nuova in rapporto con l’Arno, fiume a cui l’amministrazione di centrodestra sta restituendo centralità.
Il progetto di restauro è stato presentato dall’assessore ai lavori pubblici Raffaele Latrofa (FdI): “Si tratta di un intervento che si integra perfettamente all’interno della nostra visione di città. I lavori prevedono la riqualificazione del tratto di mura compreso fra la Torre di Sant’Antonio e il Bastione Sangallo. Tra le curiosità di questo intervento c’è proprio la ricostruzione di una porzione della torre, ora mozzata e molto inclinata, che fu ricostruita in parte dopo la guerra in modo provvisorio. Questa provvisorietà è durata 70 anni ed è venuta l’ora di chiudere quella pagina.
Dalla torre di Sant’Antonio verrà inoltre realizzato un punto di salita sulle mura dello Scotto, che consentirà di accedere al camminamento in quota (galleria e parapetto) e rappresenterà il punto iniziale o finale del percorso perimetrale esistente, al quale si accede da una scala sul lato opposto. Il costo dei lavori è di circa 800mila euro, di cui circa 84mila di contributo regionale. La parte restante è finanziata dal Comune attraverso un mutuo con Cassa Depositi e Prestiti. L’intervento prevede il restauro e consolidamento delle strutture murarie esistenti; la ricostruzione con strutture in legno della parte superiore della torre di Sant’Antonio, attraverso la quale si accederà ai due camminamenti in quota, uno posto a circa 10 metri di altezza, e il secondo più basso, a circa 6 metri, che si sviluppa in una galleria interna alle mura.
Inoltre è previsto un restauro conservativo della sommità della torre di Santa Barbara, con la messa in sicurezza della scala di accesso alla garitta. Mentre, per quanto riguarda la ricostruzione della torre di Sant’Antonio, già inglobata nel sistema difensivo delle mura medievali, ma originariamente con funzione di campanile della chiesa di Sant’Andrea, l’accesso ai percorsi in quota avverrà attraverso la realizzazione di opere, come elevatori e rampe, che garantiranno la piena accessibilità anche alle persone disabili. Questo intervento si integra perfettamente all’interno della nostra visione di città nella quale le ingenti e ininterrotte manutenzioni straordinarie procedono in parallelo con la riscoperta e la riqualificazione di importanti testimonianze del nostro passato”.