Nella notte tra sabato 18 e domenica 19 Novembre, durante una festa nel piccolo comune di Crépol, in Francia, un gruppo di 10 ragazzi armati e provenienti dalle periferie di Romains -sur- Isère, ha fatto irruzione nel centro abitato, provocando il ferimento di 18 persone e la morte di un 16enne, ucciso a coltellate.
Sembra che il collettivo criminale abbia gridato “Siamo qui per uccidere dei bianchi”, prima di scagliarsi sulle vittime inermi, gettando nel panico l’intera popolazione locale.
Qualcuno ha provato ad opporsi, ma il branco di delinquenti è ugualmente riuscito a portare a termine la sua missione, uccidendo il giovane Thomas di 16 anni.
La Francia sta subendo ormai da anni le violenze perpetrate dagli immigrati di seconda e terza generazione, prevalentemente tutte collegate a motivi di stampo religioso islamico oppure di odio razziale nei confronti dei cittadini europei.
Gli attacchi terroristici in Francia sono ormai piuttosto frequenti, basti pensare che dal 7 gennaio 2015, giorno della strage nella redazione del giornale satirico di “Charlie Hebdo -poi rivendicato dalla branca yemenita di Al-Qa’ida- si sono verificati eventi sempre più truculenti: ne sono un esempio la strage che ha coinvolto il famoso locale “Bataclan” ed il Professore francese, Samuel Paty, decapitato dal terrorista islamico ,Abdoullakh Anzorov, per aver mostrato delle caricature di Maometto tratte proprio da “Charlie Hebdo” nella classe in cui insegnava.
Attualmente, sembra che il fenomeno violento si stia diffondendo man mano in tutta Europa: basti pensare alle bande di clandestini arabi -definiti spesso in Italia con il nome di “Maranza”- che si dilettano nel rapinare, stuprare o tentare di uccidere i civili.
In Francia, il leader nazional-conservatore, Eric Zemmour, ha definito le scorribande criminali dei migranti come una “ribellione etnica” e “Guerra di Civilizzazione”, in cui questi vandali tendono a sopraffare le popolazioni locali con i loro metodi tirannici ed intimidatori.
I mancati provvedimenti tempestivi nel settore della pubblica sicurezza, volti ad evitare le stragi terroristiche di matrice islamica e razziale, con il passare del tempo, hanno portato ad un aumento di questi casi nella maggioranza dei territori.
È strettamente necessario che le forze dell’ordine europee – tra cui l’Interpol- collaborino insieme, al fine di scongiurare simili episodi nel prossimo futuro.
L’ultimo attentato islamico in Europa, si è verificato a Bruxelles proprio lo scorso 16 ottobre: si tratta dell’omicidio di due cittadini svedesi, architettato dal terrorista dell’ISIS Abdelsalem Lassoued, ucciso dalla polizia mentre tentava la fuga.
Il sentimento islamogoscista, prodotto immancabile delle sinistre occidentali, ha certamente contribuito nella riduzione dei monitoraggi, soprattutto nei confronti di personaggi pericolosi e facilmente prevedibili in ambito criminale: alcuni attentatori -in passato- erano già noti alle forze di polizia.
Questo episodio ci dimostra, ancora una volta che, con le politiche di immigrazione senza limiti, di “Integrazione” si muore.