“Il problema del salario minimo non è la finalità – che si condivide, poiché nessuno può pensare di stare dalla parte di chi sfrutta i lavoratori – ma lo strumento attraverso cui arrivare ad un salario, appunto, dignitoso che è quello dell’estensione erga omnes dei contratti nazionali di settore maggiormente applicati a tutti i contratti, insieme alla diminuzione della pressione fiscale e contributiva. Una legge sul salario minimo, tra l’altro, finirebbe per creare problemi per quanto riguarda il rinnovo dei contratti collettivi nazionali che già oggi prevedono una retribuzione superiore ai nove euro e che complessivamente finirebbe per indebolire la natura del contratto collettivo nazionale il cui valore è attestato dall’articolo 39 della Costituzione”.
Lo ha dichiarato il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati, Tommaso Foti, intervenuto oggi all’incontro organizzato a Bologna dalla Cisl a cui hanno partecipato il Segretario generale Cisl, Luigi Sbarra e i parlamentari Maria Cecilia Guerra (Pd) e Marco Lombardo (Azione).