“Quasi ognuno di noi si avvale abitualmente dei parrucchieri e dei barbieri, sono servizi alla persona a tutti gli effetti, ma non godono ancora delle tutele a cui avrebbero diritto. Sono artigiani, ma, di fatto, non sono riconosciuti come tali”. Lo dichiara il senatore Paolo Marcheschi, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Cultura, intervenuto oggi a Firenze al convegno ‘Uniti per cambiare – Nuovi scenari legislativi nel settore dell’acconciatura italiana’. Il parlamentare di FdI sottolinea che “barbieri e parrucchieri hanno un’Iva al 22% e non al 10%, come dovrebbe essere per chi fornisce servizi alla persona, nel rispetto delle direttive Ue”. Citato anche il nodo dell’abusivismo: “Si registrano difficoltà a ottenere standard formativi minimi riconosciuti, in modo da qualificare chi fa questa attività in modo competente e legale, visto che, a fronte delle 100mila attività regolari, ce ne sono altrettante abusive”, osserva Marcheschi, incalzando sul fatto che “gli abusivi abbassano le tariffe, distruggono il mercato e chi lavora onestamente”. Il senatore fa poi riferimento alle “mancate tutele e incentivi per le imprenditrici madri, che sono quasi il 90% in questo settore”. Marcheschi ribadisce che “il governo Meloni sta dimostrando grande attenzione nei confronti di famiglie, imprese e artigiani”, ricordando a tal proposito “l’istituzione delle scuole del Made in Italy e gli sgravi fiscali per imprese e partite Iva”. E infine afferma che “come Fratelli d’Italia, con i colleghi Ancorotti al Senato e Zucconi e Schifone alla Camera, ci faremo portavoce presso il governo delle istanze specifiche del settore dell’acconciatura”.