A maggio 2025 l’Italia tocca un nuovo traguardo nel mondo del lavoro: gli occupati sfiorano quota 24,3 milioni, il livello più alto mai registrato dal 2004, anno d’inizio delle serie storiche Istat. È quanto emerge dai dati pubblicati oggi dall’Istituto nazionale di statistica, che segnalano un aumento di 80mila unità rispetto ad aprile e 408mila su base annua.
A trainare la crescita sono soprattutto i dipendenti permanenti, che raggiungono quota 16,4 milioni, e gli autonomi, saliti a 5,2 milioni. In calo invece i dipendenti a termine, che scendono a 2,6 milioni. Un dato che potrebbe indicare un miglioramento della qualità occupazionale e una tendenza alla stabilizzazione.
Più attivi sul mercato del lavoro
Un altro segnale incoraggiante riguarda la diminuzione degli inattivi tra i 15 e i 64 anni, che scendono a 12,1 milioni, con un calo di 172mila unità su base mensile e 320mila in un anno. Il tasso di inattività cala al 32,6%, segno che più persone stanno cercando un impiego o sono tornate a lavorare.
Parallelamente, però, cresce anche il numero dei disoccupati, che a maggio sono 1,69 milioni, in aumento di 113mila unità rispetto ad aprile. Il tasso di disoccupazione generale sale al 6,5% (+0,4 punti percentuali), mentre quella giovanile fa un balzo fino al 21,6% (+1,7 punti). Si tratta di un trend che riflette da un lato la ripresa dell’attivazione nel mercato del lavoro, dall’altro la persistente fragilità per le fasce più giovani.
Dinamiche generazionali e di genere
Nel confronto con maggio 2024, l’aumento degli occupati interessa uomini e donne, con particolare incidenza tra i 25-34enni e gli over 50, mentre si registra un calo tra i 15-24enni e i 35-49enni. In generale, il tasso di occupazione sale al 62,9%, +0,2 punti su aprile e +0,8 su base annua.
Il trimestre marzo-maggio 2025 conferma l’andamento positivo: rispetto al trimestre precedente (dicembre 2024-febbraio 2025), gli occupati aumentano di 93mila unità (+0,4%), mentre gli inattivi scendono di 94mila (-0,8%).