“Mentre in Aula della Camera vanno in scena attori mediocri travestiti da fantasmi, raccoglitori di sassolini, pacifisti voltabandiera e smemorati in tema di sanità, finalmente, dopo 77 anni, con l’arrivo della destra al governo, la partecipazione dei lavoratori alla gestione, al capitale e agli utili delle imprese, prevista dall’articolo 46 della Costituzione, è diventata legge: il sì definitivo è arrivato al Senato”. Lo dichiara Lino Ricchiuti, vice responsabile nazionale del Dipartimento Imprese e mondi produttivi di Fratelli d’Italia. “Due punti della nuova normativa meritano di essere menzionati – prosegue -: l’Istituto dell’affidamento fiduciario per la gestione dei diritti derivanti dalle azioni possedute, in altre parole si possono unire tante piccole partecipazioni al fine di poter contare nelle assemblee, ciò che finora non era consentito; secondo punto, la cosiddetta partecipazione organizzativa, cioè la partecipazione diretta dei lavoratori per definire miglioramenti e innovazioni nei processi produttivi e nell’organizzazione del lavoro. Ora – afferma ancora – auspico un clima costruttivo e non pregiudiziale tra tutte le parti per riscrivere le regole sulla ‘rappresentatività sindacale’ e sullo ‘Statuto dei lavoratori’, affinché si rinnovi il vecchio Statuto del 1970. Questo significa guardare al futuro del mondo del lavoro e non guardarsi indietro come fa Landini, che ha promosso gli inutili referendum con un costo per i cittadini di qualche centinaio di milioni di euro al fine solo di regolare qualche conto in sospeso nella sinistra”, conclude Ricchiuti.