“Promuovere la continuità dei servizi ai cittadini e tutelare i lavoratori delle attuali imprese appaltatrici, erano obiettivi essenziali della normativa che ha previsto l’internalizzazione dei servizi informativi e dispositivi da erogare agli utenti dell’INPS. Invece si sta andando in senso opposto a queste finalità, in dispregio del progetto iniziale. Ciò soprattutto rispetto alle modalità di assunzione degli operatori telefonici che rischia di determinare una grave crisi occupazionale. Disapproviamo la scelta di Inps di non volere applicare la clausola sociale per i call center, che salvaguarderebbe tutto il personale coinvolto. È inconcepibile che proprio un ente pubblico delle dimensioni e della rilevanza dell’Istituto previdenziale non intenda applicare un istituto volto a tutelare i posti di lavoro nell’eventualità di successione di imprese nel contratto di appalto. Chiediamo quindi che si proceda all’internalizzazione applicando la clausola sociale poiché è l’unica strada per tutelare lavoratori e lavoratrici. Altrimenti si rischierebbe anche il peggioramento dei servizi e imprevisti aggravi di spesa”.
È quanto dichiara il deputato di Fratelli d’Italia, Walter Rizzetto, capogruppo della commissione Lavoro, che ha presentato una risoluzione in commissione per impegnare il governo ad applicare la clausola sociale nel piano di internalizzazione del call center Inps sollecitando il rispetto dei principi originari con i quali era stato concepito il progetto.