“Doveva essere una misura di politiche attive del lavoro, poi divenuta di contrasto alla povertà e invece ad usufruirne in massa sono stati furbetti, boss mafiosi e chi non ne aveva diritto. La Corte dei Conti ha stimato che il reddito di cittadinanza ha procurato un danno di 1,7 miliardi di euro, 900 milioni tra il 2019 e il 2020 e 800 milioni tra il 2021 e 2022, a cui, grazie alle “politiche” di Conte & soci, si aggiunge la voragine dei bonus edilizi e le relative truffe per circa 17 miliardi. Un danno enorme alle casse delle Stato che sarà difficilissimo da recuperare e che pagheranno persino i nostri nipoti. Infatti dal rapporto annuale della magistratura contabile sulla gestione dell’INPS e dai report di audit emerge che il 50% delle persone che hanno ottenuto il sussidio non ne avevano i requisiti, in pratica una persona su due faceva auto dichiarazioni false per ottenere i soldi. Questo perché è stata una legge pensata male e gestita anche peggio, che non ha previsto nessun controllo preventivo e dunque l’erogazione avveniva automaticamente sulla base dei dati dichiarati dai cittadini, mentre i controlli venivano fatti successivamente e unicamente su segnalazioni delle forze dell’ordine o dell’autorità giudiziaria. Quindi non è difficile immaginare che in questo 50% ci sia di tutto, dai criminali e usurai ai finti nullatenenti, da chi dichiarava di aver ricevuto una riduzione dell’orario di lavoro a chi dichiarava di aver perso il lavoro con contratto indeterminato. Altro che aiuto alla povertà! Il Rdc è stato uno schiaffo a chi realmente necessitava di quell’aiuto. Ma a ben vedere l’aiuto lo ha avuto da quella misura il partito dei 5stelle posto che circa la metà degli eletti venivano da Campania e Sicilia. Oggi, questi signori invece di nascondersi e tacere hanno pure la faccia tosta di commentare le misure del Governo pretendendo di ‘spiegarci’ come andrebbero impiegate le risorse. Quando li incontrate spiegate voi a loro che il tempo dei furbetti del voto facile è finito”.
Così il senatore di Fratelli d’Italia, Franco Zaffini, presidente della commissione Sanità e Lavoro di Palazzo Madama.