Analizzando e raccontando il caso di Mario Biondo, giovane e bel cameraman italiano, morto –dicono – suicida in Spagna, si incontrano una serie di stranezze e inesattezze che è bene rimarcare nell’attesa che gli investigatori chiariscano tutto.
Cominciamo con Vilma Graciela, la collaboratrice domestica di Rachel e Mario. Nel rapporto della polizia spagnola, la donna racconta che quel 30 maggio – giorno della morte dell’uomo – ricevette una telefonata allarmata di Rachel che non riusciva a rintracciare suo marito. Mario non si era presentato al lavoro per la puntata di Masterchef, e non rispondeva al telefono, da qui la preoccupazione di Rachel. Vilma Graciela a questo punto corre a casa dei due coniugi e trova il corpo di Mario appeso alla libreria. La donna dice che sono circa le 17,00 quando scende in strada, vede un’auto della Polizia Municipale e corre a raccontare cosa ha appena scoperto. Diversa è la ricostruzione che fa quando viene interrogata dai magistrati italiani. A loro racconta di essere arrivata a casa dei coniugi verso le 16,30, aver scoperto il corpo ed essere corsa in strada dove avrebbe chiesto a un passante se poteva chiamare la polizia col suo telefono.
La contraddizione è evidente, ma è ancora nulla, perché interrogato il passante a cui Vilma Graciela avrebbe chiesto se potesse telefonare, l’uomo modifica completamente l’orario, e sostiene che si sia trattato di un lasso di tempo tra le 12 e le 14,00, sicuramente non dopo. Molto innervosita da questa deposizione, Vilma Graciela cambia ancora versione, e a questo punto sostiene che forse Rachel la chiamò intorno alle 14,45.
Ma oltre all’orario del rinvenimento del corpo che, alla luce dei fatti, non è stato per niente chiarito, Santina D’Alessandro, la madre di Mario, presenta altri due documenti contraddittori, che non riguardano il momento in cui è stato trovato il corpo di suo figlio, ma il momento della morte. Nel primo referto stilato dal medico legale compare la presunta ora della morte di Mario indicata come le 4 del mattino, ma poi tutto cambia nel certificato di morte del giovane, dove sono indicate le sei del mattino come orario del decesso. Non bastasse questa enorme incongruenza, c’è da segnalare che alle 5,40 c’è un ingresso sui computer di Mario, mentre alle 5,49 c’è un accesso sul WApp del telefonino di Mario. Ma se Mario a quell’ora era morto o si stava addirittura suicidando, chi fa quegli accessi ai vari computer, e perché? Sono corse voci che molti file siano stati cancellati dagli apparecchi durante questi accessi. E’ vero? E se sì, si è provato a recuperare quello che era stato fatto sparire? Domande a cui quello che possiamo senz’altro definire come un certo menefreghismo degli inquirenti spagnoli, non ha dato risposte.
E arriviamo alle più gravi incongruenze, quelle registrate grazie ad altre due autopsie dopo la prima, tenuta dal medico legale spagnolo che ora, finalmente, è indagato per aver dichiarato il falso nel suo rapporto. Avrebbe infatti scritto delle risultanze che non ha mai accertato. Non ha provveduto infatti all’analisi del contenuto dello stomaco, che meglio di tutto avrebbe potuto indicare l’ora della morte, così come non è stato aperto il cranio della vittima, e così non è stato possibile comprendere quanto sia stato forte il colpo che l’uomo aveva ricevuto in testa, ben indicato da un segno rimasto. Alla fine, dunque, anche gli spagnoli hanno dovuto prendere atto di come tutta questa storia sia stata condotta malamente. Mettere sotto indagine il medico legale è però soltanto il primo passo, adesso è importantissimo per il bene della giustizia che il caso di Mario Biondo venga riaperto, e rivisitato dalla A alla Z. In questa direzione, va anche il rapporto di uno spagnolo ed ex Mosso d’Esquadra, Lluís Duque : “La scena è stata preparata. I fatti suggeriscono che il giovane ha ricevuto il primo A colpo alla testa (come evidenziato dal l’ematoma subdurale che passa inosservato nel autopsia spagnola perché non è stato aperto il cranio), poi c’è stato uno strangolamento, molto probabilmente fatto con un cavo, e, infine, il corpo è stato sospeso dalla mensola con pashmina “, ha detto Dunque.
Infine, spendiamo due parole sull’atteggiamento della vedova di Mario, quella Rachel Sanchez Silva che meno di un anno prima della tragedia era andata sposa felice tra il profumo di zagara e limoni nella splendida cornice di Taormina. E’ vero che ognuno di noi reagisce al dolore in modo diverso, ma appare quanto meno originale che la vedova di Mario si preoccupi per prima cosa di vendere gli oggetti del marito, dice lei per pagare le spese del funerale che poi, invece, a una settimana dalla morte di Mario richiede e ottiene dai genitori di lui. Appare singolare anche che la vedova a 10 giorni della morte così terribile e inaspettata del marito, vada in vacanza con le amiche a Formentera e si lasci fotografare mentre sguazza felice in acqua. Abbiamo cercato dichiarazioni della Sanchez Silva on line sulla Rete, ma abbiamo trovato poco e nulla. Sembra proprio che di Mario Rachel non volesse assolutamente parlare, e che il suo unico desiderio fosse chiudere in fretta la questione e non parlarne più.. Perfino in una lunghissima intervista rilasciata a El Mundo nel 2018, dove la donna annuncia un suo libro in uscita e parla praticamente di tutto, dalla famiglia e la casa d’origine, fino al suo modo di essere, al suo amore e ai suoi figli (dopo la morte di Mario ne ha avuti due), all’unica domanda che l’intervistatrice le fa riguardo a Biondo, chiedendole che si aspetta dalla terza autopsia di lui, in programma in quei giorni, Rachel oppone un granitico silenzio.
Speriamo che un giorno non lontano, tutto si chiarisca, così capiremo meglio.