Le polemiche della sinistra non vanno in vacanza (ma forse dovrebbero)

Nemmeno in estate la sinistra si placa con le sue polemiche e, anche di fronte ad un gesto nobile e responsabile, non perde occasione per creare castelli per aria e accusa il premier di aver speso incautamente soldi pubblici per scopi più o meno personali (spoiler: questa è una fake news creata ad arte).

Quattro turisti italiani si recano in Albania. Vanno a cena in un ristorante. Scappano senza pagare il conto. I quattro incappano nella registrazione del ristorante che diventa virale e, più di tutto, divengono i protagonisti del racconto del Premier albanese, che porta avanti la vicenda al premier italiano, durante i colloqui intercorsi tra i due nei giorni passati.
Un gesto che non dà una rappresentazione degna dell’Italia, che mostra una parte minoritaria di quella più grande e rispettabile maggioranza degli italiani.

Giorgia Meloni decide di saldare personalmente il conto, incaricando l’ambasciata italiana lì presente di procedere in tal senso.  
In seguito, arrivano i ringraziamenti da parte dello stesso Primo Ministro albanese Edi Rama e dal ristorante vittima del raggiro, il Guva Mangalem di Berat.

Apriti cielo. In men che non si dica cadono polemiche da ogni dove.

Riccardo Magi di +Europa, oramai sulla cresta dell’onda per le sue prodezze mediatiche dentro e fuori l’Aula, esordisce: “Il premier Edi Rama si lamenta con Meloni e lei chiede all’ambasciata di Tirana di saldare…con i soldi dei contribuenti”.         
E ancora, Osvaldo Napoli di Azione afferma che quei quattro turisti “non rappresentano minimamente l’Italia in Albania”.       
Infine, commenta anche il Pd. E così Emiliano Fossi, non sapendo bene come gettare fango sul premier, tenta di mostrare una fantasiosa correlazione tra l’episodio in Albania e la questione migratoria: “(Giorgia Meloni, ndr) ha ragione a vergognarsi degli italiani scappati senza pagare il conto, ma doveva vergognarsi anche di migranti lasciati morire in mare. Non basta pagare un conto per lavarsi la coscienza”.

Ora, senza voler indagare sulla moda dell’opposizione di parlare senza avere piena conoscenza dei fatti e, più di tutto, mistificando la realtà, la domanda da porsi è: davvero la sinistra non ha più altri argomenti se non attaccarsi a tutto ciò che riguarda Giorgia Meloni e il suo governo? Anche quando si tratta di episodi che dovrebbero mettere tutti d’accordo e che dovrebbero rendere orgogliosi tutti gli italiani, senza distinzione di credo politico?  

“Mentre mi trovavo in Albania il Primo Ministro Rama mi racconta la storia di 4 italiani che in un ristorante del posto erano scappati senza pagare il conto. Il ristoratore, dopo che le immagini della fuga erano diventate virali, aveva detto che era comunque felice perché i nostri connazionali avevano mangiato bene ed erano rimasti contenti.   

Mi sono vergognata, perché l’Italia che voglio rappresentare non è una Nazione che fa parlare di sé all’estero per queste cose, che non rispetta il lavoro altrui, che pensa di essere divertente fregando gli altri. Allora ho deciso di chiedere all’ambasciatore di andare a saldare il conto, che ho pagato personalmente. Niente di che, infatti io non ne ho neanche dato notizia.   

Eppure anche questo in Italia ha creato polemica, da parte di un’opposizione che evidentemente preferisce un’altra immagine dell’Italia. Me ne dispiace perché speravo che almeno su una cosa così banale si potesse essere tutti d’accordo.”

Queste le parole di Giorgia Meloni che, con un filo di amarezza, riporta su Twitter come il suo non fosse nient’altro che un gesto volto a risollevare l’immagine dell’Italia, pur essendo ‘una cosa così banale’.

Invece, anche questo ha acceso le polemiche della sinistra, che non vuole proprio rassegnarsi ad un Presidente del Consiglio che invece che spendere 1400 euro a notte in un lussuoso resort (vedi le ultime vacanze nella proletarissima Cortina di Giuseppe Conte) non ci pensa un attimo e agisce in nome e per conto della Nazione che ama e che rappresenta, senza farsi pubblicità e soprattutto impegnando le proprie risorse (e non quelle pubbliche).

Forse sarebbe il caso che la sinistra approfittasse di questi ultimi giorni di pausa estiva per riposare la mente, lasciando da parte fantasiose invenzioni e pensando di più a quegli, oramai pochi, sostenitori che ancora riesce a tenersi stretti.

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