“Prima di assumere l’incarico, la Meloni era temuta all’estero, considerata nella migliore delle ipotesi una “trumpista europea”. Quasi un anno dopo, sembra aver sviluppato una relazione amichevole con il presidente americano Joe Biden. Oltre alla Polonia, la Meloni ha assicurato all’Italia il ruolo di più forte alleato europeo della Casa Bianca, mantenendo il Paese dove Mario Draghi l’ha posizionata.”
E’ parte dell’analisi contenuta in un report a firma di Alberto Mingardi, politologo e scrittore italiano, Direttore Generale dell’Istituto Bruno Leoni, pubblicato sul GIS reports del Geopolitical Intelligence Services.
“Quella di Fratelli d’Italia (Fratelli d’Italia, o FdI) – continua Mingardi – è stata una scommessa audace, che inizialmente sembrava condannata a quote di voto a una cifra. Eppure, fin dall’inizio, si è trattato di una stranezza nella politica italiana: il partito di estrema destra era anche l’unico guidato da una donna.”
“In particolare (Giorgia Meloni n.d.r.), ha assunto un atteggiamento prudente nei confronti delle finanze pubbliche[…]” continua lo studioso e “ha dimostrato di padroneggiare l’inglese, partecipando ad alcuni eventi organizzati dal movimento del conservatorismo nazionale. Si è posizionata alla guida dei Conservatori e Riformisti europei, un partito del Parlamento europeo che comprendeva i conservatori britannici.”