Cara Chiara, siamo sicuri che il problema sia la “cultura fascista”?

Cara Chiara,

anche io come te e come tutta l’Italia sono rimasto sconvolto dai fatti di Colleferro, e anche io come te e come tutta l’Italia, in questi giorni mi sto interrogando sulle cause che possono spingere dei ventenni a massacrare di botte un ragazzino in una maniera così brutale e vigliacca.

Quando ho letto la soluzione  che hai proposto al problema mi sono immerso ancora una volta nei profili social dei quattro accusati di omicidio. Volevo trovare un riscontro nelle parole che hai condiviso, volevo capire se davvero il problema si possa risolvere cancellando la “cultura fascista”. E allora sono andato a verificare quanto la “cultura fascista” avesse inciso nella formazione della personalità delle belve di Artena.

Mi aspettavo di trovare post o citazioni di almeno uno di quegli autori che compongono il “pantheon” della “cultura fascista”, personaggi come Corneliu Zelea Codreanu, Leon Degrelle, Robert Brasillach, Pierre Drieu La Rochelle, Benito Mussolini, Filippo Tommaso Marinetti, Gabriele D’Annunzio, Luis Ferdinand Celine, Knut Hamsun, Julius Evola, Ernst Jünger, Ezra Pound, Giovanni Gentile, Luigi Pirandello, e così via discorrendo. Invece ho trovato il deserto dei tartari, come lo chiamava Dino Buzzati, altro celebre autore iscritto al PNF.

Nei profili social delle iene di Artena in verità non ho trovato proprio alcun riferimento culturale, e francamente dubito che gli energumeni abbiano mai letto un libro. Quello che ho potuto vedere è invece quella spasmodica e ossessiva mania di ostentazione, quella patologica voglia di apparire, di essere a tutti i costi in linea con gli standard dettati dalle grandi star dei social network. Selfie in pose plastiche, abiti firmati, corpo scolpito e tatuato fino al collo, orologi e patacconi, foto pacchiane in località esclusive: questa è la sub-cultura che regna sovrana tra i giovani. E, guarda caso, è anche quella che fa fare tanti soldini agli influencer.

La tragedia forse è proprio questa: la mancanza di qualsiasi cultura, la mancanza di qualsiasi tensione ideale, e perciò di etica. Perdersi nella vacuità del jet set dei giorni nostri e buttare la propria esistenza tirando strisce di cocaina, ecco, forse questo è il vero problema. A proposito, perché tu e Fedez non fate una bella campagna contro l’utilizzo delle droghe? Siete seguiti da tanti giovani, perché non spiegate loro quanto fa schifo il mondo della cocaina?

Ma quali sono i modelli che seguono i ragazzi di oggi? Te lo sei chiesto? Sembra che abbiano in testa solo la cultura del numero dei follower, del numero dei like e delle impressions. Probabilmente perché inseguono il mito dell’influencer che fa la bella vita e guadagna soldi facili. Sarà forse per questo che tra le pagine seguite da almeno due dei quattro arrestati, anziché i profili di organizzazioni neofasciste ci siete tu e Fedez?

Un caro saluto

https://www.facebook.com/francescofilini.pagina

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47 Commenti

  1. Concordo e spero che il mondo presto o tardi si renda contro che l’influencing è un cancro sociale di dimensioni gigantesche. E’ comprovato che il businessi di questa gente pone le sue radici su mandrie di casi umani e veicola vacuità ed ignoranza 24/7. Stiamo entrando in decenni difficili, totalmente diversi e “poveri” di posti di lavoro a differenza di quelli successivi alla 2a guerra mondiale. La società ha bisogno di svegliarsi e gli influencer non fanno altro che alimentare le insicurezze, le ansie e la depressione di chi li segue. Finirà MOLTO male, e l’unico motivo per cui non ve lo dicono è che come al solito dietro ci sono grandi marchi che hanno trovato in questi individui il modo di aggirare l’assuefazione alla pubblicità che la società con tanta fatica aveva maturato…per non parlare di come vengono strumentalizzati per diffondere il pensiero unico. Cancri, solo ed esclusivamente cancri.

  2. Guarda Francesco… hai proprio azzeccato il vero ed unico problema… In Italia vi e’ estrema ignoranza voluta apposta dalle istituzioni, e basti dare una colpa ad un pensiero opposto politico( che oltrettutto odio) e si e’ raggiunto il fine… per alcuni. Ma il problema e’ proprio sociale, anziche’ politico.. bravissimo meglio non potevi esprimere, e dubito che posso risponderti la nostra Chiara!

  3. Completamente d’accordo a metà, come diceva qualcuno. E’ un cortocircuito evidente quello della Ferragni, celebre per il fatto di essere celebre (un loop logico e valoriale sconcertante), che parla da un pulpito che non ha né la competenza né l’autorevolezza per occupare, senza ricordarsi che lei in primis rappresenta un modello deleterio. Ma è un cortocircuito perché in ultima analisi la Ferragni ha ragione. E’ un giochino un po’ furbo quello di citare Julius Evola o Kurt Hamsun. “Cultura” fascista, cattolica o socialista che sia, è intesa come insieme di valori (o disvalori, a seconda dei punti di vista), simboli, comportamenti. Non una biblioteca con autori di riferimento. Ha una cultura anche un analfabeta e da questo punto di vista l’ansia di voler allontanare l’aggettivo “fascista” o “razzista” dalle vicende di Colleferro mi pare sospetta. Richiesto di dire “qualcosa di destra”, qualche tempo fa un politico disse: “a frocio”. Più un lapsus che una battuta: rivelatore, appunto, di una cultura. Sostenere che il colore della pelle di Willy sia una variabile irrilevante della vicenda è non voler vedere la cultura aggressiva e machista che emana chiaramente dai selfie palestrati: la narrazione che si cerca di far passare (soprattutto da parte di Meloni & C. ma non solo) nega la matrice razzista in assenza di una qualche esplicita presa di posizione ideologica, ma il punto è proprio questo, c’è una cultura intrinsecamente fascista (quale sinonimo di culto della forza e disprezzo del diverso) proprio in quel vuoto di valori che la Ferragni contribuisce ad ampliare. Se vogliamo dirla tutta, infatti, sulle pagine social dei quattro indagati compaiono commenti razzisti contro neri e immigrati: alla luce di quel che è successo non è un po’ più rilevante che essere follower della Ferragni.

  4. Ma cosa significa Influencer ? Praticamente nel caso della Ferragni una figura virtuale che oggni volta che viene cliccata fa scattare una pubblicita’ in seguito alla quale lei guadagna un sacco di soldi . Chi clicca la Ferragni favorisce solo i suoi guadagni colossali. Donna banale , esibizionista , culturalmente mediocre , influencer milionaria. Un professore universitario colto ad alti ivelli , importante e fondamentale per la diffusione della cultura per migliaia di studenti guadagna quasi come un operaio. Capite l’enorme paradosso? . Non cliccate mai piu’ la Ferragni , siate persone serie
    Dott. Ernesto Langiano

  5. La Ferragni pur di apparire e avere il plauso dei sinistri radical chic , delle”intellighenzie” superiori e di quelli che campano con gli stereotipi dei furboni che gridano al fascismo solo per distrarre l’attenzione dai veri problemi della nostra società priva di valori che si basa solo sull’apparire e sull’ostentare ed è esattamente il pubblico del quale lei ne ha fatto accetta di like e di quattrini facili, è brava la Ferragni …. fa anche la morale… fosse per me morirebbe di fame e gli farei provare la “zappa”… visto che a Lei piace fare audience chissà che vedendola zappare non inciterebbe i giovani decerebrati a fare qualcosa di buono

    • Nazionalismo centralista, pretesa di incarnare una qualche “essenza”, data e non negoziata politicamente, alla quale le minoranze devono adattarsi. Disprezzo del diverso. Culto della forza militare. Culto della forza tout-court. In prima battuta associo fascismo a questi concetti.

      • Veramente il disprezzo del diverso esiste oggi ed è piena regola. Chi ha vissuto veramente il fascismo oramai non c’è più data una logica temporale, mentre scribacchini insipienti e ben pagati dal sistema, producono testi del tutto anti storici per una massa purtroppo in decadenza. Per fortuna che qualche casa editrice fuori dal pensiero unico esiste ancora anche se molto censurata, purtroppo nelle librerie mainstream.

  6. CREDO , , PERALTRO SENZA GIUSTIFICARE IL COMPORTAMENTO AGGGRESSIVO E VOLONTARIO, CHE SIA STATO DOVUTO ANCHE ALL’AMBIENTE FAMILIARE, DA UN FICO NON NASCE UNA CILIEGIA ED ESSENDO DI UNPAESE LIMITROFO. pER CUI RITENGO CHE ORA DOBBIAMO PAGARE PER LA DECADENZA DEI VALORI CHE HA COINVOLTO LE CLASSI 50/70 DOVUTA AD UN RINCOGNONIMENTO GENERALE GRAZIE A TV ED INTERNET USATI MALE. La mancanza di valori classici, come Vangelo , costituzione Italiana e senso civico dovuti ad uno esasperato capitalismo. Ha prodotto il fenomeno.

  7. D’accordissimo con Gabriele.
    Aggiungerei che, se anche gli argomenti trattati dagli influencer possano essere definiti leggeri (visto il business che gira intorno alla moda, non direi) dietro alla loro attività ci sono professionisti pagati non poco per studiare la domanda, quello che vuole il mercato a cui si rivolgono, al fine di modulare al meglio l’offerta.
    Spesso escono dal loro perimetro venendo immediatamente ripresi dalla stampa, ma anche questo fa parte della loro strategia per essere sempre sulla cresta dell’onda.
    Per arrivare a certi livelli, essere aziende, non solo persone, quindi, c’è stato un percorso fatto di lavoro, impegno e costanza, gli stessi valori che si investono in qualsiasi professione, dall’operaio, all’impiegato, fino al calciatore, con risultati diversi anche in base alle peculiarità di ognuno di noi.
    I 4 bonobi di Artena non sanno neanche il significato della parola “valore”, altrimenti si sarebbero fermati prima e sarebbero corsi a costituirsi, invece di crearsi un bel biglietto da visita per quando entreranno in prigione e verranno bullizzati all’ennesimo potenza!

  8. Io faccio parte di chi – politicamente – è a sinistra e sono capitato qui perchè una mia amica ha postato l’articolo di Filini.
    Per cui penso che possa risultare per voi interessente avere come confronto la mia opinione in proposito…

    Partiamo da un punto iniziale: i quattro coinvolti nell’omicidio (che è bene ricordare è agli atti come: “omicidio volontario aggravato da futili motivi”) sono uomini a tutti gli effetti e non “ragazzi” perchè hanno una età compresa tra i 22 e i 26 anni. Per cui pienamente nell’età adulta, con tutto quanto ne consegue.
    A parte probabili simpatie superficiali per una certa sponda politica certificata dai like alla pagina di Matteo Salvini, non si occupavano di politica. Non sono presenti associazioni di destra come Casapound e Forza Nuova. Ma in essi è ben radicato il mito di tradizione fascista dell’uomo forte, spietato, che appare come l’unico modello di riferimento fornito.”Li conoscevo, sì, come tutti. Dei prepotenti, che quando camminavano se ti trovavi sulla loro strada, ti venivano addosso apposta, per darti un colpo, per fare vedere chi comanda” (una delle tante dichiarazioni di abitanti di Colleferro).
    Ma la “storia” più edificante che li inquadra è raccontata dal titolare di un bar: basti la sua frase quando sono entrati nel suo locale: “È calato subito il silenzio, sono stato costretto ad alzarmi quando ho sentito un poco promettente ‘chi è che comanda qua dentro?’, detto dal primo che si era affacciato sulla porta” (per l’intera storia andare al link: https://www.globalist.it/news/2020/09/11/il-racconto-del-gestore-di-un-pub-i-fratelli-bianchi-mi-minacciarono-ma-willy-ha-avuto-piu-coraggio-di-me-2064351.html)

    Poi, i due fratelli bianchi conducevano una vita totalmente incompatibile con il proprio reddito (ufficiale). Non a caso uno dei fratelli Bianchi scriveva su Facebook: “La vita in ginocchio fatela fà a l’altri”. Quello che non torna agli inquirenti è il reddito dei familiari. Troppo basso per permettere ai “ragazzi” un tenore di vita così elevato. Soprattutto quello dei due fratelli Bianchi: il fascicolo fiscale è ora nelle mani della Guardia di Finanza.e gli inquirenti stanno facendo emergere la loro connivenza con la criminalità locale: tutti e quattro hanno precedenti per reati come la rissa, i due fratelli anche per spaccio. E’ poi al vaglio degli inquirenti l’ipotesi che i fratelli facessero i picchiatori per recuperare crediti per conto di pusher locali.

    “Non sono assassini e non hanno ucciso nessuno… fascismo e razzismo sono cose che non esistono”. Così ha detto al Corriere della Sera Alessandro Bianchi, il fratello maggiore dei due.
    Peccato che un post su Facebook di qualche anno fa Gabriele commenta un brutto fatto di cronaca: un 17enne egiziano getta dal balcone di casa un cane che poco prima aveva morso il fratello. Gabriele scrive: “Lurido egizziano de m***a te possa da na paralise secca pozzi rimane’ senza respiro, pozzi crepa lentamente, spero che qualcuno ti venga a cercare e che ti affoghi nella m***a schifosissimo essere figlio di p*****a se cè ancora la guerra nel tuo paese di m***a spero che ti uccidono adesso bastardooooooooo”.
    Un messaggio di odio al quale si unisce nei commenti proprio il fratello Alessandro, che commenta così: “Egiziano de m***a che tu possa bruciare all’inferno mi piacerebbe averti 10 minuti tra le mani il pezzo più grande rimarrebbe un tuo occhio negraccio de m***a”. Tralasciando le altre imprecazioni, come valutare la parola “negraccio” se non un inaccettabile insulto di stampo razzista?

    E come leggere i post a loro favore – che incitano all’odio razziale e su cui sta già indagando la polizia postale di Latina – come questo “Come godo che avete tolto di mezzo quello scimpanzé. Siete degli eroi ragà”?

    Ora, questo, potrebbe essere un caso. Ma se una frase choc molto più orribile: “In fin dei conti cos’hanno fatto? Niente. Hanno solo ucciso un extracomunitario” viene detta da uno dei familiari dei quattro picchiatori che hanno ucciso a colpi di calci e pugni Willy Monteiro Duarte, allora sì che abbiamo razzismo e xenofobia.

    Ho letto il commento: “…e non trascurerei anche la componente buonismo!” e – a questo proposito concludo con le parole del monologo a “Piazza Pulita”di Masimo Massini: “Oggi, a pochi giorni dal ritorno sui banchi, il caso di Colleferro ci insegna qualcosa di fondamentale: la divisione fra vincenti e perdenti, ganzi e sfigati è la più grossa menzogna del mondo”, che parte dall’omicidio di Willy per andare molto oltre in un territorio che molti – più di destra che di sinistra, mi dispiace ma dovete ammetterlo- hanno fatto proprio.

    https://www.la7.it/piazzapulita/video/cosa-ci-insegna-willy-il-racconto-di-stefano-massini-10-09-2020-339042

    • Le do ragione su quanto ha scritto. Però mi piacerebbe che lei intervenisse in modo tanto veemente quando i cristiani, non dico nemmeno bianchi, (sia mai che passiamo per suprematisti fanatici del ku klux klan se prendiamo le difese dei bianchi) bensì dello stesso colore degli altri loro connazionali, in Nigeria come in Pakistan passando per il Sudan, vengono imprigionati, torturati, violentati e uccisi dai musulmani. Temo che Lei sappia, o voglia sapere, il che sarebbe anche più grave, molto poco di quanto e in quanti modi si manifesta il razzismo del mondo.

      • Questa risposta è il paradigma di una discussione condotta in modo scorretto. Siamo all’abc. Il tema è la violenza di stampo razzista in Italia. È del tutto fuori luogo pretendere dell’interlocutore che prenda posizione su contesti lontanissimi, molto complessi, diversissimi dall’Italia e diversissimi tra loro. È un escamotage retorico di bassa lega. Io, da sinistra, sono d’accordo nel chiamare in causa gli influencer in una sorta di chiamata di correo e di questo possiamo discutere. Possiamo e dobbiamo discutere se in Italia esiste un problema di violenza razzista, di sottocultura fascistoide, di attitudine maschilista e se queste cose siano collegate e sovrapposte. Possiamo e possiamo discutere se la destra “ufficiale” sia ostile, tollerante o addirittura connivente con questi fenomeni e in una discussione del genere immagino che possano saltare fuori molte contraddizioni della sinistra. Ma in tutto ciò non c’entrano niente i cristiani della Nigeria (che per l’appunto sono neri e nigeriani).

  9. Non credo che sia colpa di “chiara” ho qualsiasi chiara le azioni che ognuno di noi fa.Siamo delle persone adulte e ognuno è colpevole delle sue scelte e azioni.Ognuno di noi e nessun altro tranne noi.Che gli aggressori fossero follower della Ferragni o suo Marito/ cognato/ zio non è colpa sua e non è sicuramente colpa sua che gli aggressori hanno ammazzato a morte un ragazzo.Ora se loro avessero i tatuaggi o i capelli tinti o sentivano la musica di fedez o no, non ha a che fare con il
    Loro comportamento.Un sacco di persone hanno i tatuaggi (prime che ne dite qualcosa per me e per il motivo che gli difendo, io no e non ho mai avuto la voglia di farne uno).Il comportamento e qualcosa che si impara a casa da piccoli e alla scuola.Non e’ qualcosa che si impara ad Instagram.Se era così, chiara e qualsiasi ferragni ha 20 milioni di follower, e lei forse colpevole della loro educazione?Trovo da ridere l analisi fatta.Si, ok.Puo visto che influenza tante persone promotare un po’ in più delle cose che hanno importanza nella vita ma questo non significa che per colpa di lei questi cretini hanno agito come hanno fatto.Se non, chiunque nel mondo abbia tatuaggi o capelli tinti, sarebbe un assassino.Non e però così.Allora anziché guardare dei difetti degli altri che può darsi per fortuna, può darsi per intelligenza, può darsi per lavoro, si sono fatti dei soldi nella vita e diciamo vivono bene, guardate prima a risolvere i vostri difetti ed educare voi i vostri bambini.E la ferragni educherà suo figlio con suo marito.Ma non dovrà rispondere per le azioni crudeli dei VOSTRI figli solo perché è capitato che eranno suoi follower come altri 20
    Milioni persone.

    • Quando Lei scrive “i VOSTRI figli”, con la chiara allusione a quelli che chiama fascisti, si rende conto che creando quella che Lei per prima definirebbe la più faziosa, banale e idiota delle generalizzazioni se si stesse accusando chi si definisce orgogliosamente si sinistra? Un po’ di capacità logica e di buon senso non le guasterebbero, sa?

  10. Il fatto che tanti senza cultura siano fascisti, o sedicenti tali, qualcosa vorrà pur dire…. loro saranno pure analfabeti culturali, ma voi non fate nulla per contraddirli….. fatevene una ragione…. la colpa siete anche voi…. non girate le spalle dall’altra parte… prendete il toro dalle corna e date una sterzata alla vostra di cultura, del negazionismo del tutto….

    • Ma a lei, caro signore, chi gliel’ha detto che “tanti senza cultura sono fascisti”? Ha girato il mondo, ha studiato l’argomento? Conosce folle di fascisti idioti? O cosa? Il suo commento segue alla perfezione l’immensa stupidaggine (tra l’altro falsa) della Ferragni e parrebbe volerla giustificare.
      Potrei farle un lunghissimo elenco di personaggi di destra che di cultura ne hanno a iosa e che continuano a divulgarla. E’ ora di finirla con il luogo comune del “di destra=ignorante” oppure, se meglio le aggrada, dell “ignorante=di destra” perchè se tale affermazione fosse vera, allora, di contrappasso, sarebbe vera anche “di sinistra=intelligente”, giusto? E che mi dice allora dei centri sociali, notoriamente non il classico luogo di incontro di personaggi acculturati? Solo quando impareremo ad evitare le etichette di comodo cominceremo a ragionare sulla persona e non sull’ideologia, ma questo, evidentemente, è sfuggito alla signorina Chiara – che a mio parere non merita neppure risposta – così come sfugge totalmente a lei.

  11. Quando non si sa cosa dire si tira fuori i fascismo quasi fosse una giustificazione di tutto, un cancro strisciante , inviso da tutto ma allo stesso tempo fortemente presente nella nostra Società in tutto ciò che non ci è gradito. Questo atteggiamento è frutto di una superficialità disarmante, della paura di vedere in fondo ai mali di una parte della Società , una sorta di etichetta che permette ai benpensanti di continuare a dire “non è colpa mia”.

  12. Un ottima analisi Filini . Diciamo anche la cara Chiara è una dei personaggi che nel suo mondo social ha avuto un successo tale da creare emulazione . Le ce l ha fatta . Probabilmente perché oltre ad amare il mondo social ha anche una certa cultura o quantomeno un certo intuito .

    In italia se a scuola sei il bullo ( voti bassi e comportamento borderline ) sei il “figo” . In Cina e in molti altri paesi è ” figo ” chi ha i voti piu alti , chi supera gli altri in prestazioni . Questi aspetti integrati nella cultura giovanile italiana da noi hanno causato e causano un basso livello di cultura e fanno nascere personaggi di basso rango come questi assassini . Anche per questo l Italia è diventato un paese ricco di mediocri coglioni e i paesi asiatici spesso eccellono.

    Per cambiare la mentalità e il livello di cultura ci vuole tempo , generazioni .
    Per risolvere il problema di oggi si deve pensare a pene severe, tali da dissuadere i giovani ( e non solo ) stupidi ed ignoranti, dal crimine, dalla violenza, dall’imbratto della proprietà pubblica, dalla violenza sulle donne, dall’ arroganza in generale. Chi sbaglia con la violenza deve pagare severo.

    Il punto di vista di uno che vorrebbe un mondo migliore
    Gabriele

  13. Purtroppo questa è la nostra attuale situazione italiana e anche del Mondo, ma noi naturalmente ci preoccupa il nostro Paese e quello che sarà il domani, sempre pensando ai nostri figli. Questi energumeni avranno dei genitori e questo è quello che preoccupa perché chi semina raccoglie. A questo punto di chi è la colpa????? dei bastardi o della loro educazione di base che forse non c’è mai stata??? Da noi va il sentimento di dolore ai genitori del ragazzo.

  14. Ma non credete che citarla le dia in qualche modo merito? Mi spiego, considero lei e quasi tutti gli influencer personaggi vuoti ed inutili, vale davvero la pena commentare un suo articolo? (sempre che lo abbia scritto lei, cosa di cui dubito fortemente)

  15. L’anamnesi non fa una piega. La ragione, lo stesso. Beninteso, mi espongo anch’io, faccio uso di immagini, notizie, ma cerco di adoperare al meglio l’immediatezza della tecnologia impiegando il buon senso di cui spero d’essere portatrice. Mi impegno a divulgare la Bellezza massimamente riferita alla Poesia, al Teatro, alla Musica. Nella nobiltà dell’Arte alberga la salvezza e la profondità del vivere. Le compromissioni culturali, civili, personali, hanno raggiunto livelli imbarazzanti. Poche reali competenze da mettere in campo inducono alla superficialità (ah, se fosse leggerezza!), al poco rispetto della vita propria e degli altri, all’arroganza venduta come successo personale. Chiara Ferragni è libera di vivere come più le aggrada e trarne i possibili vantaggi e benefici, ma la stroncatura di Francesco Filini sulla cultura fascista da lei rilevata sicuramente la “influenzerà”.

  16. Non ho mai scritto un post a favore o contro nessuno, ma oggi ne ho parlato a tavola coi miei figli ed abbiamo fatto le stesse considerazioni: il deserto culturale ma ancor prima umano e di valori. Un vero e sincero pensiero di vicinanza e condoglianze alla famiglia di Willy per la sua tragica e insensata morte.

  17. Dubito fortemente che la starlette spazzatura a cui si fa riferimento possa argomentare oltre al mero e più banale luogo comune, ora pretendere che possa capire il concetto ed i riferimenti politico culturali magistralmente espressi in questa missiva appare cosa ardua. Condivido in toto ogni parola qui esposta complimentandomi x l’iniziativa, cordiali saluti.

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