L’ex grillino Lannutti scatena la macchina del fango sul sud pontino. Ne ha facoltà?

“Il suo nome era Lannutti Elio”. Giorgio Gaber, geniale artista e indagatore della società italiana dei suoi anni, avrebbe forse cantato così le epiche gesta del senatore già grillino, ora al Misto, passato alla storia per le sue intemperanze televisive ai tempi in cui si presentava come un Robin Hood dei consumatori. Ma alla storia lui ci è ripassato più volte, un po’ come la cicoria. Infatti L’Elio ha recentemente regalato altre performance niente male. Lo scorso 24 marzo, ha presentato in Senato, coadiuvato da due sue colleghe calabresi (e lui teatino, quindi un terzetto di profondi conoscitori del territorio pontino…), un’interrogazione sul presunto ‘caso Terracina’ in cui trita nomi, eventi, situazioni completamente scollegate tra loro, riferibili ad altre città o a vicende vecchie, superate e giudicate, imprecisioni, tirando fuori un polpettone immangiabile che condisce con due assunti che si commentano da soli: Terracina è il cuore della mafia nel Basso Lazio mafioso e la Procura di Latina merita un’ispezione ministeriale “al fine di verificarne il modus operandi che appare tardivo”.

Straparla vaneggiante di presunte contiguità politiche con la camorra e con la ndrangheta, compiendo voli che neanche Pindaro nei suoi tentativi più arditi. Slega e lega concetti per costruire un teorema accusatorio che la metà gli varrebbe una querela per diffamazione.

Ma lo sceriffo de noantrti è avvezzo alle fanfaronate, tanto che il 20 gennaio 2019 (quindi a ridosso del Giorno della Memoria) pubblica un tweet in cui, condividendo un articolo sulle banche, scrive: “Il Gruppo dei Savi di Sion e Mayer Amschel Rothschild, l’abile fondatore della famosa dinastia che ancora oggi controlla il Sistema Bancario Internazionale, portò alla creazione di un manifesto: I Protocolli dei Savi di Sion”. Per chi non lo sapesse ‘I Protocolli dei Savi di Sion’ è un falso documento prodotto dalla polizia zarista russa nel primissimo 900, divenuto poi manifesto dell’antisemitismo internazionale con tutte le tragiche conseguenze che conosciamo. L’Elio rimedia una denuncia ed è in attesa del giudizio del Tribunale di Terni.

Ma con le banche Lannutti ha da tempo un conto aperto e un figlio nelle sfere dirigenziali. Ricorderanno i più che nel dicembre 2019 L’Elio nazionale è il candidato del M5S alla Presidenza della Commissione d’inchiesta sulle banche. C’è però chi non è d’accordo e gli fa notare che il figlio ha un ruolo di rilievo proprio in una banca. Niente di strano fin qui, se non fosse per il fatto che la banca in questione è la Popolare di Bari, istituto in crisi, sotto l’occhio della magistratura (dopo gli scandali, oggi è presieduta dall’ex Capo della Polizia Gianni De Gennaro, per dire) e sotto le attenzioni dell’allora governo. Affari di Famiglia, si potrebbe dire con malizia. Lui si fa in quattro per avere la nomina, ma la candidatura, per quanto piena di Elio, si “sgonfia”.

Il Nostro insiste, ma cambia obiettivo. A giugno 2020 si occupa anche della dottoressa Maria Cristina Rota, il Pubblico Ministero di Bergamo che ‘osa’ interrogare l’allora Premier Conte sulla mancata proclamazione della Zona Rossa nelle città di Nembro e Alzano. L’Elio cinguetta: “In un paese normale, con una giustizia e un Csm normali, l’esatto contrario di quanto acclarato col ‘Sistema Palamara’, con incarichi spartiti e pilotati ai vertici delle procure, giudizi ad hoc a misura di potentati, la signora Pm, invece di indagare su Conte, sarebbe già indagata”. Levate di scudi per una giustizia giusta, sì, ma solo ad intermittenza.

Ebbene, questa nuova boutade su Terracina ed il sud pontino, si colloca a pieno titolo tra le mille e una spacconata a cui Lannutti ci ha abituato, ma per chi questo territorio lo vive e lo ama, ne conosce le potenzialità e le bellezze, si rimbocca le maniche tutti i giorni per farne un luogo sempre migliore, un pochino brucia e così, orgogliosamente, è appena il caso di ribadire che le palate di fango non rendono onore soprattutto a chi le tira, ancor di più se chi le tira non parla proprio dal più sacro dei pulpiti. Se vuole rendersi utile, il buon Lannutti, per una volta, vada a dare una mano sui territori, raccogliendone le difficoltà e rappresentandone gli interessi nel Palazzo, e siccome a Terracina tira brezza di mare, lasci serenamente a casa propria  quel venticello di calunnia a cui è tanto affezionato.

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