“Abbiamo preso a cuore la vicenda dei diciotto pescatori di Mazara del Vallo sequestrati dal 1 settembre scorso, insieme ai loro due pescherecci, e attualmente in stato di fermo a Bengasi in attesa di essere processati secondo la legge libica. Nonostante le imbarcazioni italiane stessero svolgendo regolare attività di pesca a 60 miglia dalla costa libica, rispettando le norme internazionali, sono stati accusati di violazione territoriale e delle acque libiche. Il processo a loro carico, previsto per il 20 ottobre, non è avvenuto. Nel frattempo da due mesi le famiglie dei pescatori rapiti sono in presidio in piazza Montecitorio in attesa di una risposta da parte del Governo. Abbiamo pertanto presentato una risoluzione in commissione Agricoltura, prima firmataria la deputata Caretta, insieme a me, il collega Del Mastro Delle Vedove e altri, per chiedere appunto al Governo di intervenire, attivando anche i canali della cooperazione internazionale, per riportare a casa i diciotto pescatori, adottare iniziative volte a destinare sussidi economici alle loro famiglie e indennizzi in relazione ai costi sostenuti per le imbarcazioni. Il premier Conte e il ministro degli Esteri Di Maio accelerino per far tornare in Italia i nostri connazionali”.
E’ quanto dichiara in una nota Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fdi firmatario insieme ai colleghi Maria Cristina Caretta e Andrea del Mastro delle Vedove nella richiesta per il ristoro economico a sostegno delle famiglie dei pescatori arrestati in Libia e degli armatori formulata nella risoluzione presentata in commissione Agricoltura.