L’indegno silenzio di Elly sull’Unità d’Italia

Italiani a comando, quando conviene. Anti-italiani di indole. Prontissimi a favorire l’interesse di partito piuttosto che quello nazionale. Il Partito democratico è così, prendere o lasciare. Sono andati a sventolare le bandiere dell’Unione europea parlando di pace, ma si sono dimenticati di commemorare l’Unità d’Italia, che ieri compiva il 164esimo compleanno. Succede quando l’agenda del partito viene imposta diametralmente in opposizione a quella del governo. Ed è dunque logico che, se il governo commemora, la sinistra dimentica.

Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha omaggiato l’Italia sui social, dopo essere stata all’Altare della Patria per la cerimonia ufficiale: “Oggi celebriamo l’identità della Nazione, i valori che ci uniscono e il percorso che ha forgiato l’Italia” ha scritto la premier. Aggiungendo poi: “Quest’anno, questa ricorrenza assume un significato ancora più solenne: il Consiglio dei Ministri ha colmato una lacuna normativa di sette anni e ha approvato lo schema di decreto del Presidente della Repubblica che stabilisce le modalità di esecuzione dell’Inno nazionale – “Il Canto degli Italiani” scritto da Goffredo Mameli e musicato da Michele Novaro – nelle cerimonie istituzionali e pubbliche. Un doveroso atto di rispetto verso uno dei simboli più rappresentativi della Nazione e della storia d’Italia. Viva l’Italia, la nostra storia, la nostra Bandiera!”. Il mondo delle Istituzioni tutto ha reso omaggio al Tricolore: per il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, “la ‘Giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera’, richiama a ciascheduno i valori su cui si fonda la nostra comunità e le aspirazioni che la animano per la costruzione di una società sempre più coesa e inclusiva, che sappia guardare con fiducia al domani, nell’orizzonte europeo”. “Nel giorno in cui celebriamo l’Unità Nazionale, la Costituzione, l’Inno e la Bandiera, rendiamo omaggio alla storia e all’identità della nostra Nazione – ha invece scritto sui social il presidente del Senato, Ignazio La Russa –. Mai come oggi, in un periodo di incertezze, è fondamentale ricordare i valori di democrazia e libertà su cui si fonda la nostra Repubblica e che la Costituzione consacra. Custodire questi principi significa guardare al futuro con responsabilità e orgoglio. Auguri all’Italia e a tutti gli italiani”.

Dal Pd, invece, non abbiamo visto arrivare parole sul 17 marzo. Ma parlare di unità sarebbe stato effettivamente troppo per un partito che risulta sempre più dilaniato dalle correnti interne, con la sua segretaria, Elly Schlein, ha palesemente fallito nel suo compito di federatore. A quanto pare, l’Unità d’Italia è un tema troppo ‘di destra’. Meglio, allora, ignorarla. Sul profilo dell’italo-svizzera, compaiono solo bandiere blu a stelle gialle, ma di un tricolore neppure l’ombra. Si è fatta scalzare perfino dal collega (presunto) del campo largo, il pentastellato Giuseppe Conte: “Anche nei momenti più difficili ci siamo stretti attorno alla nostra bandiera e ne siamo usciti grazie al senso di comunità che il tricolore rappresenta e che è impresso nei valori della nostra Costituzione”. L’ex premier ha utilizzato addirittura la parola “patrioti”, che si scopre non essere una parolaccia. Ma il Pd, a cui piace strizzare l’occhio a chiunque da fuori denigri l’Italia, fa ancora troppa maledettamente fatica a dirsi pro-italiano.

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