L’indiscrezione del Guardian: “Trump potrebbe incontrare Meloni per prima dopo il giuramento”

Trump ‘beauty parade’ may favour populist right leaders over Starmer”. In italiano: durante la ‘beauty parade’, la cerimonia di incontri istituzionali che ogni neo-eletto presidente americano tiene subito dopo la solenne cerimonia del giuramento, Trump potrebbe rompere la tradizione secondo la quale è il premier britannico il primo a incontrare il nuovo uomo più potente al mondo. Il tycoon potrebbe incontrare, quest’anno, i leader di destra: è l’indiscrezione che alcune ore fa ha lanciato il The Guardian e che, pur non essendo molto benevolo con le destre, etichettate come “populiste”, ha mandato nel panico Dowing Street. Keir Starmer, da qualche mese nuovo premier britannico eletto tra le fila dei laburisti, non sembra essere entrato nelle grazie di Trump. Lo ha fatto a pieno titolo, invece, la premier italiana, Giorgia Meloni. E lo dimostrano le varie attestazioni di stima del tycoon nei confronti della leader di Fratelli d’Italia: “Una donna fantastica, ha conquistato l’Europa” ha detto nella visita di Giorgia Meloni a Mar-a-Lago avvenuta alcuni giorni fa. Dunque, se i rapporti tra Regno Unito e Stati Uniti sembrano attualmente complicati a rinsaldarsi, i rapporti tra America e Italia sembrano invece godere di ottima salute. Tanto che, secondo il quotidiano inglese, i britannici pensano che potrebbe essere proprio la Meloni a entrare per prima alla Casa Bianca per incontrare Trump subito dopo il giuramento: “Donald Trump potrebbe invitare leader populisti di destra dall’Europa come l’italiana Giorgia Meloni e il primo ministro ungherese Viktor Orbán alla Casa Bianca prima di Keir Starmer, credono gli alti diplomatici del Regno Unito”.

L’Italia prima, nella forma e nella sostanza

Sarebbe un disastro per i laburisti inglesi, tornati al potere dopo quasi 15 anni ma già a corto di consensi, con un calo imprevisto registrato negli ultimi mesi e alle prese con alcuni importanti scandali. “Figure diplomatiche di alto livello avvertono che Trump potrebbe preferire fare le prime visite alle anime gemelle politiche di destra, piuttosto che agli europei socialdemocratici e di centrosinistra, e stanno suggerendo che Starmer e il suo team preparino una risposta salvafaccia per ogni evenienza”, si legge ancora sul quotidiano. Una risposta salvafaccia, dunque, per nascondere probabilmente una figuraccia internazionale. Alla prima esperienza da presidente, Trump aprì gli incontri ospitando Teresa May, allora premier britannico e appartenente al gruppo conservatore. Quest’anno dunque potrebbe non essere così. Il The Guardian riporta le dichiarazioni di un ex ambasciatore inglese a sostegno delle sue tesi: “Quello che poi devono dire – ha aggiunto il diplomatico – è che siamo davvero più interessati alla sostanza piuttosto che a chi riceve la prima chiamata. C’è sempre questa parata di bellezza ed è ciò che viene detto e come si ottengono che conta”. Il che è vero: non conta la forma, ma la sostanza. Ciò non toglie, però, che non sembra non esserci sostanza negli incontri di Giorgia Meloni con Trump. Le attestazioni di stima sono forti e reciproche e lasciano presagire l’instaurare di rapporti sempre migliori tra Italia e USA. Insomma, non importa (forse) chi incontrerà per primo Trump dopo il suo giuramento: conta la sostanza di certi bilaterali, in merito alla quale l’Italia non sembra attualmente seconda a nessuno.

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