“Stiamo esagerando. Adesso anche il tedesco! La lingua italiana è talmente bistrattata che siamo costretti a sentire l’opzione di lingua tedesca nei dischi dei numeri verdi della pubblica amministrazione. Si cambi immediatamente la procedura attivata per avere informazioni sul green pass o sulle repliche trasmesse dalla Rai: tasto 1 per parlare in italiano, tasto 2 per il tedesco (detto però in italiano…). Il tutto perché – ci è stato riferito – gli altoatesini si rifiutano di parlare la nostra lingua, diversamente da quando devono incassare i contributi dallo Stato per le loro attività. In quei casi sono disposti anche ad ascoltare e parlare il dialetto calabrese. È appena il caso di ricordare che le minoranze linguistiche sono tutelate nei territori a statuto speciale attraverso il bilinguismo previsto nel nostro ordinamento, talmente penalizzante che l’italiano in alcune aree è diventato seconda lingua o viene addirittura cancellato dalle scritte dei circuiti montani. Per il resto d’Italia, il 98% del territorio, la lingua ufficiale è l’italiano. Poi, per essere precisi, non si capisce perché solo il tedesco? Essendoci in Italia 12 minoranze linguistiche, a questo punto si aggiunga il francese per i valdostani, il ladino, l’albanese per l’enclave del Molise. È tutto paradossale anche alla luce dell’anglicizzazione del nostro idioma su cui istituti scientifici ci hanno già avvisato del rischio che la nostra diventi una lingua tecnicamente morta entro il 2050. Basta aggressioni alla lingua italiana”.
È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia che ha depositato un’interrogazione al presidente del Consiglio Mario Draghi, al ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, alla ministra degli Affari Regionali Maria Stella Gelmini e al ministro dell’Economia Daniele Franco in quanto azionista della Rai.