Nella recente intervista rilasciata dal Presidente del Consiglio al quotidiano Il Messaggero Giorgia Meloni racconta i primi sette mesi di Governo e i progetti per il futuro dell’Italia.
Centrale ovviamente l’emergenza alluvione in Emilia Romagna, dove il premier ha deciso di essere presente lasciando addirittura il G7 e tornando sul luogo un’altra volta insieme alla Presidente della Commissione Europea.
Al riguardo Meloni ha ricordato che “Mettere in sicurezza l’Italia è una sfida epocale. Stiamo purtroppo scontando decenni di scelte mancate e di ritardi e l’idea, errata, che la cura del territorio non fosse un investimento strategico. Bisogna cambiare paradigma. Nessuno ha la bacchetta magica ma è arrivato il momento di immaginare un modello completamente nuovo, che sappia responsabilizzare di più tutte le amministrazioni coinvolte e permetta di realizzare le opere necessarie, velocemente e bene. E capire che ci sono interventi che non possono essere più rimandati o bloccati dalla burocrazia o da un certo ecologismo ideologizzato. Non è facile, ma ci metteremo tutto il nostro impegno”.
Ancora una volta, quindi, è stato sottolineato come il Governo si stia impegnando, nella consapevolezza delle difficoltà che ha di fronte. Difficoltà che però non vengono interpretate come scusa per arrendersi, ma come incentivo a lavorare sempre di più e meglio.
L’impegno del Governo prescinde anche dal colore politico, e sulla collaborazione con Bonaccini il premier ha dichiarato che “I partiti sono una cosa, le istituzioni un’altra. Chi pensa di poter guidare un comune, una regione o un governo contro un altro livello istituzionale per ragioni di schieramento, antepone se stesso ai cittadini che rappresenta. Dunque è un dovere delle Istituzioni collaborare per risolvere i problemi dei cittadini. Non c’è niente di eccezionale in quello che stiamo facendo con il Presidente Bonaccini e mi stupisce che qualcuno possa pensare il contrario. In quest’emergenza, anche da parte delle categorie produttive, dei sindacati e dei diversi livelli istituzionali, sono arrivati ottimi segnali. Questa è la strada giusta. Chi mi conosce sa bene che io sono una persona estremamente concreta: a me interessa il risultato, risolvere un problema e ascolto chiunque abbia buone idee. E questo vale per ogni dossier: ogni proposta di buon senso sarà sempre ben accolta”.
Una dichiarazione che evidenzia come il benessere del paese e la risposta alle sue necessità siano indipendenti dal credo politico e di come, quando si guida un Paese, occorra fare tutto il necessario per aiutare il territorio e i suoi cittadini.
Nel corso dell’intervista è stato fatto anche un bilancio dell’Italia nello scenario internazionale, soprattutto alla luce dell’ultimo G7 e del dossier sulla Cina.
“L’Italia è considerata un partner serio, credibile e affidabile” afferma Giorgia Meloni, aggiungendo che per ciò che riguarda Pechino “l’Italia è l’unico membro del G7 ad aver sottoscritto il memorandum di adesione alla Via della Seta, ma non è lo Stato europeo e occidentale che ha maggiori relazioni economiche e interscambi commerciali con la Cina. Questo significa che si possono avere buone relazioni, anche in ambiti importanti”.
Il lavoro che l’Italia sta portando avanti oltre i confini nazionali è un lavoro strategico e che intende riportare l’Italia al centro dell’assetto geopolitico mondiale, forte delle sue competenze, delle sue risorse e delle sue esperienze.
Anche se, purtroppo, a livello interno spesso un grande problema del nostro Paese sembra essere quello, paradossalmente, di non riuscire a spendere. Su questo punto, il Presidente ha ribadito che “La capacità di spesa è un problema storico. A febbraio abbiamo concluso una verifica sullo stato di attuazione delle politiche di coesione 2014-2020 e abbiamo constatato che, dopo 8 anni, risultava effettivamente speso solo il 34% dei 126 miliardi di risorse programmate, tra europee e nazionali. Accorpare la delega del PNRR a quella delle Politiche di coesione nasce proprio da questa esigenza: assicurare una maggiore sinergia tra le diverse fonti di finanziamento, sia per garantire che i soldi vengano effettivamente spesi ma anche per privilegiare misure di qualità e in grado di rafforzare la competitività e avere effetti sul PIL”, aggiungendo che sul PNRR “In questi giorni abbiamo completato la fase di ricognizione con le Amministrazioni centrali per verificare lo stato di attuazione del Piano e nelle prossime settimane, come stabilito con la Ue, si intensificherà il confronto per la formalizzazione delle proposte di modifica. Siamo nei tempi, e lo dimostra il fatto che ad oggi solo 5 Stati hanno presentato la proposta di revisione del Piano con l’integrazione del REPowerEU. Faremo tutto quello che c’è da fare per far arrivare queste risorse a terra, in modo utile ed efficiente”.
Le risorse dunque ci sono e verranno adeguatamente distribuite ed utilizzate, ferma restando la necessità di spendere questi soldi, piuttosto che disperderli.
Infine, è stato toccato il tema delle riforme istituzionali, che hanno due obiettivi irrinunciabili, ovvero la stabilità dei governi e delle legislature e il rispetto del voto dei cittadini nelle urne: “Su questi due obiettivi abbiamo avviato un’interlocuzione con le forze di opposizione per capire su quale modello, e ce ne sono tanti, possa essere raggiunta la più ampia convergenza. È un confronto che certamente proseguirà, siamo solo all’inizio ed è ancora presto per dire quale sarà la proposta che formalizzerà il Governo, ma sono molto ottimista”, ha detto il Capo dell’Esecutivo, aggiungendo che “Abbiamo preso un impegno chiaro con il popolo italiano e intendiamo rispettarlo: chi vince le elezioni deve poter governare per cinque anni, avere gli strumenti per farlo con velocità ed efficienza, e alla fine rimettersi al giudizio del popolo”.
L’Italia sta lavorando per creare una nuova realtà all’esterno e all’interno del Paese, attraverso una strategia a lungo termine che sta comunque dando i suoi frutti nell’immediato, grazie a provvedimenti e risorse che stanno aiutando la nostra nazione a crescere in maniera strutturale e organica, perché, l’obiettivo finale è “Far entrare l’Italia nella Terza Repubblica”, che è “un obiettivo alla portata di mano” e in grado di essere realizzato “Senza ribaltoni, senza inciuci di Palazzo, senza giochi di poltrone”.
Da emiliana-romagnola chiedo al Governo di aiutare sollecitamente la mia regione. Ritardi non sarebbero tollerate da una popolazione stremata, ma dignitosa e volenterosa, una popolazione che, a mio avviso, intende voltare pagina politicamente. Non cadere nella trappola del PD che anela a nomine per poi attribuirsi il merito di ogni bene fatto. Grazie di cuore