Prosegue la missione in Asia Centrale di Giorgia Meloni, che nella giornata del 30 maggio, in Kazakhstan, ha partecipato al Vertice Asia Centrale–Italia (in occasione del quale, tra l’altro, ha incontrato a livello bilaterale anche il Presidente del Kazakhstan, del Turkmenistan, del Tagikistan e del Kirghizistan). Un evento, questo, fortemente voluto dal nostro Paese e che inaugura una nuova fase di relazioni strategiche tra l’Italia e una regione sempre più decisiva negli equilibri globali, vista la sua “posizione estremamente strategica” e la “sempre maggiore rilevanza”, come ribadito dalla premier.
La visita nel Paese kazako è stata definita “non di protocollo, ma di sostanza”, come del resto il nostro Presidente aveva già tenuto a precisare in occasione della precedente visita in Uzbekistan, tenutasi nei giorni precedenti. L’impronta che il Governo italiano intende dare è quella di aprirsi a questa regione con un approccio fondato sulla sostanza e sulla cooperazione tra pari, nell’ottica di costruire relazioni costanti e di lungo periodo.
La scelta dell’Italia di rafforzare la propria presenza diplomatica e politica – oltre che economica e commerciale – in Asia Centrale risponde a una visione strategica ben chiara. Kazakhstan, Uzbekistan, Kirghizistan, Turkmenistan e Tagikistan rappresentano oggi una zona di snodo tra Europa, Russia, Cina e Medio Oriente, oltre che un’area ricca di risorse, cruciale per le nuove rotte energetiche e commerciali, e al centro delle dinamiche di sicurezza globale.
È esattamente in questo contesto che l’Italia ha deciso di esserci, di fare la propria parte. Non da semplice osservatore, ma da attore protagonista, divenendo il primo tra i Paesi dell’Unione Europea a inaugurare un formato stabile di confronto multilaterale con questi Stati. “L’Italia è stata la prima Nazione dell’Unione Europea ad aver deciso di investire sulle relazioni con l’Asia Centrale e con le singole Nazioni che ne fanno parte, avviando un formato stabile per la condivisione di idee. Abbiamo indicato la strada, e il nostro esempio è stato da apripista”, ha infatti ricordato con soddisfazione Meloni, ribadendo così la visione di una diplomazia italiana fondata sulla cooperazione, sulla responsabilità condivisa e sulla capacità di creare legami duraturi.
Il fatto che l’Italia si inserisca, in questo preciso momento storico – prima di ogni altro attore europeo – in uno scacchiere come quello dell’Asia Centrale, da protagonista e con piena consapevolezza, le conferisce un vantaggio non indifferente.
E la vera forza che ci potrà permettere di raggiungere altri e più grandi successi è proprio il modello di Italia che Giorgia Meloni sta esportando nel mondo: un modello che non intende essere impositivo, ma piuttosto incentrato sulla valorizzazione delle specificità di ogni Paese, in modo da ottenere benefici reciproci, nel segno di una politica estera ispirata al rispetto, all’efficienza e alla visione di lungo termine.
Il nuovo protagonismo italiano in Asia Centrale rappresenta molto più di un’iniziativa diplomatica singola e fine a sé stessa: è un fulgido esempio di una Nazione che non ha paura di superare i confini geografici e mentali, ma che anzi ha riscoperto il senso della propria missione nel mondo, ed è ora capace di costruire relazioni solide dentro e fuori la sfera euro-atlantica.
Quella dell’Asia Centrale è senza dubbio un’opportunità storica per l’Italia: per diversificare le proprie alleanze, per rafforzare la propria sovranità energetica, per contribuire alla stabilità di un’area cruciale per l’Europa intera. Ma è soprattutto un campo fondamentale nel quale riaffermare il proprio ruolo internazionale di ponte tra culture, mercati e popoli.
Non è un compito facile. Ma è una sfida che il nostro Paese ha deciso di affrontare con una visione chiara e puntuale, e munendosi, soprattutto, di due elementi fondamentali: la responsabilità e il coraggio, che fanno storicamente parte del nostro DNA e che rendono davvero possibile agli italiani la riuscita di ogni missione.