L’Italia guida la lotta al terrorismo in Africa occidentale

Nel vertice co-presieduto con Re Abdullah II, Giorgia Meloni rilancia il Piano Mattei come strumento concreto contro terrorismo e instabilità: investimenti, sviluppo e cooperazione per un’Africa libera dalle reti criminali e dai traffici che alimentano la violenza.

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha co-presieduto insieme a Re Abdullah II di Giordania la riunione del Processo di Aqaba, dedicata al contrasto del terrorismo e dell’estremismo violento in Africa occidentale. Un appuntamento che conferma il ruolo dell’Italia come ponte politico e strategico tra Europa e Africa.

Alla riunione hanno partecipato oltre trenta delegazioni internazionali. Tra i leader presenti figuravano i Presidenti di Ciad, Nigeria, Paraguay e Sierra Leone, il Presidente del Consiglio del Togo e il Presidente del Consiglio Nazionale dell’Algeria, oltre a ministri, inviati speciali e numerosi esperti di sicurezza internazionale.

L’incontro ha offerto un confronto approfondito sulle strategie comuni per interrompere le reti di finanziamento del terrorismo, spesso intrecciate con traffici illeciti di droga, armi ed esseri umani. Meloni ha illustrato l’esperienza italiana nel contrasto alle mafie e alla criminalità organizzata, riconosciuta a livello globale come modello di efficacia e cooperazione giudiziaria.

Ma al centro del suo intervento, la Premier ha posto la visione politica del Piano Mattei per l’Africa, indicandolo come un “nuovo paradigma” nelle relazioni tra Europa e continente africano: non assistenzialismo, ma investimenti mirati sul capitale umano, sull’istruzione, sulla crescita economica e sulla sicurezza.
L’obiettivo – ha spiegato – è affrontare le cause profonde dell’instabilità, creando sviluppo e lavoro nei territori minacciati dal terrorismo.

A margine dell’evento, Meloni ha avuto una serie di incontri bilaterali con Re Abdullah II, con il Presidente Bola Tinubu della Nigeria, con il Presidente Mahamat Idriss Déby Itno del Ciad, con Julius Maada Bio della Sierra Leone e con Faure Gnassingbé del Togo.
In tutti i colloqui è emersa la volontà comune di rafforzare la cooperazione nel campo della sicurezza, dell’energia e delle infrastrutture, con particolare attenzione alla formazione giovanile e al contrasto dei traffici che alimentano il terrorismo nel Sahel.

L’Italia, con questa partecipazione di vertice, consolida la sua leadership nel Mediterraneo allargato e si propone come attore di stabilità e sviluppo per l’Africa occidentale. Un ruolo coerente con la strategia di politica estera perseguita dal governo Meloni: realismo, cooperazione e difesa dell’interesse nazionale nel quadro della sicurezza globale.

Resta aggiornato

Invalid email address
Promettiamo di non inviarvi spam. È possibile annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.
Redazione
Redazione
La Redazione de La Voce del Patriota

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.