Le Nazioni Unite, ne abbiamo parlato tante volte anche qui su La Voce del Patriota, soffrono da tempo di una profonda crisi di fiducia e di credibilità perché l’organismo del Palazzo di Vetro di New York ha inanellato almeno negli ultimi tre decenni solo fallimenti, non riuscendo a sbrogliare la matassa in nessuna delle principali emergenze internazionali della Storia più recente e costringendo gli Stati ad agire in autonomia salvo poi crocifiggerli in modo pesante. Gli USA di George W. Bush, feriti al proprio interno dalla tragedia dell’11 settembre 2001, si rivolsero all’ONU, il cui finanziatore maggiore è proprio il Paese a stelle e strisce, per avere il supporto necessario nell’avvio della guerra al terrorismo islamico internazionale, ma alla fine, fra veti, congiure e doppiogiochismi, Washington dovette fare da sé, con una coalizione euro-americana e occidentale di volenterosi, e fu accusata di eccesso di unilateralismo. Il rapporto fra i costi che i Paesi membri devono sostenere per mantenere in piedi l’Organizzazione delle Nazioni Unite e i benefici finora dati al mondo da tale entità sovranazionale è del tutto sbilanciato, e tante risorse si sono evaporate a causa di numerosi episodi di corruzione e ruberie dei quali sono stati protagonisti diversi funzionari ONU inviati qua e là nei vari continenti. Nelle votazioni presso l’Assemblea del Palazzo di Vetro i regimi liberticidi hanno talvolta la meglio sulle democrazie e da questo aspetto si evince quanto sia necessaria una sostanziale rifondazione delle Nazioni Unite. Un ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca potrebbe aiutare nella direzione di un salutare rinnovamento dell’ONU, essendo il candidato repubblicano un leader di rottura che non predilige l’immobilismo sonnacchioso. Con la guida dell’attuale segretario generale, l’ex premier socialista portoghese Antonio Guterres, le Nazioni Unite hanno perso ulteriore terreno sul fronte del prestigio internazionale. Guterres, ormai lo si è compreso in ogni latitudine, è un uomo di sinistra che si trova schierato con tutto ciò che è anti-occidentale e anti-israeliano. Un tempo quelli come Antonio Guterres venivano chiamati terzomondisti, ma, per carità, l’ex premier portoghese può credere in tutte le idee che vuole, anche le più repellenti, però non dovrebbe permettersi di condizionare l’organismo super partes e sovranazionale di cui è a capo con le sue preferenze ideologiche. In qualità di segretario generale ONU egli farebbe bene a dismettere temporaneamente i panni del socialista di sinistra visto che ha l’incarico di condurre un’organizzazione internazionale creata con lo scopo di appianare le tensioni fra le Nazioni e certi arroccamenti ideologici di sicuro non aiutano in tal senso. Invece, Guterres fa capire bene dove sta e con chi sta. La macroscopica violazione del diritto internazionale commessa dalla Russia di Vladimir Putin nell’aggressione militare sferrata in Ucraina è stata ignorata dal segretario generale Antonio Guterres, il quale però non ha esitato a stigmatizzare fin da subito la reazione di Israele nella Striscia di Gaza. Insomma, due pesi e due misure di un personaggio che non riesce ad essere imparziale pur trovandosi alla testa delle Nazioni Unite. Per quanto riguarda la guerra in Medio Oriente, oltre a mantenere sempre rigore e severità verso il Governo israeliano di Benjamin Netanyahu, Guterres è giunto a proferire delle vere e proprie oscenità come quelle relative al bisogno di comprendere, (sic!), gli assalti sanguinosi di Hamas del 7 ottobre del 2023 in quanto consequenziali dello stato di esasperazione dei palestinesi, vittime del colonialismo ebraico. A margine del vertice dei Paesi Brics, tenutosi a Kazan, in Russia, il segretario ONU ha salutato e incontrato Putin, ma ciò che ha destato attenzione e dato vita a numerose polemiche è stata la stretta di mano fra Guterres e il presidente russo con un gesto d’inchino da parte del primo. Già la sola presenza di Antonio Guterres in territorio russo ha provocato il biasimo ucraino perché, in effetti, la Federazione russa è un Paese impegnato in una guerra illegittima di aggressione, tuttavia, pur comprendendo le ragioni di Kiev, può essere anche naturale che il titolare di un organismo, in teoria, imparziale cerchi di parlare con tutti, e non a caso, era prevista inoltre, dopo il summit di Kazan, una visita in Ucraina. Però, il segretario generale delle Nazioni Unite si è recato presso l’incontro dei Brics non con lo spirito di un arbitro, bensì come supporter nemmeno troppo celato degli interessi di Mosca e dei Paesi cosiddetti emergenti. Guterres è uno di quelli che sperano che il gruppo dei Paesi Brics eroda l’influenza dell’Occidente a tutti i livelli, politico, economico e militare, e lavorano affinché questo accada. L’inchino a Putin è stato solo l’ennesima dimostrazione di quanto già si conosceva in realtà. E’ stato senz’altro la goccia che ha fatto traboccare il vaso o meglio, ha condotto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a ritenere non seria la leadership di Antonio Guterres e a concludere di non avere bisogno di parlare con un segretario generale delle Nazioni Unite che non è sopra le parti. Zelensky ha invitato Guterres a non fare tappa in Ucraina dopo il vertice di Kazan e così, dopo Israele, anche Kiev considera il numero uno del Palazzo di Vetro come un ospite non gradito.
Siamo alle solite, sembra non si voglia capire.
Guterres è lì perchè la maggioranza dell’ONU lo ha eletto, per fare la politica della maggioranza, che è una politica anti-occidente, anti americana ed anti europea.
E allora cosa ci stiamo a fare? A pagare con i nostri soldi chi ci è attivamente avversario? Ma siamo scemi?
Attivamente contrario significa con guerre e azioni politiche avverse.
L’Italia dovrebbe ritirare il contingente in Libano, che è lì solo per fare da scudo agli assassini di Hezbollah.
Ma USA e paesi occidentali dovrebbero chiudere l’ONU. Basta che taglino i fondi e sfrattino la sede. L’ONU è un progetto politico visionario che è fallito ad opera dei paesi canaglia, Russia, Cina, paesi islamici e dittature di ogni risma. Lo si riconosca e si ponga termine a questa inutile tragedia.
Con affetto
Alessandro