L’UE si autoaccusa: siamo troppo bianchi. E spuntano le quote etniche per i dipendenti.

Un rapporto della Commissione Europea sulla diversità del personale all’interno delle istituzioni dell’Unione Europea ha accusato l’UE di essere troppo bianca e di non essere sufficientemente rappresentativa delle minoranze etniche.

Proprio così, l’UE accusa l’UE, se non di razzismo, almeno di una discriminazione razziale de facto. Cortocircuito. Ma siamo solo all’inizio.

Il rapporto afferma che mentre le minoranze etniche costituiscono almeno il 10% della popolazione dell’Unione europea, il numero di minoranze etniche all’interno delle istituzioni dell’UE è molto più basso.

Spuntano le quote etniche.

Di conseguenza, la Commissione europea ha promesso di avviare un’indagine sui profili etnici dei propri dipendenti per stabilire possibili quote per la sua politica di assunzione, riferisce Le Figaro.

Eppure, la stessa, Monica Silvana, un’eurodeputata del Partito Socialista Operaio Spagnolo (PSOE), a capo dell’Intergruppo antirazzismo del Parlamento Europeo, ha affermato che un potenziale cambiamento nelle assunzioni incontrerebbe delle difficoltà.

“È molto difficile fissare le quote”. Se lo si fa per i neri, lo si dovrà fare anche per i disabili, i nomadi, i latino-americani… Sarebbe impossibile creare un sistema del genere”.

Secondo Le Figaro, l’UE sta cercando di attirare gli studenti delle minoranze etniche a lavorare per l’Unione europea e afferma che i responsabili delle risorse umane saranno appositamente formati.

La Commissione ha invitato anche il Parlamento europeo e il Consiglio europeo a prendere in considerazione la promozione della diversità all’interno del proprio personale.

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