«Il piano di pace israelo-palestinese, promosso dagli Stati Uniti e condiviso da tutti i principali attori internazionali – dai Paesi arabi riuniti nella Lega Araba all’Unione Europea, dalla Santa Sede fino alla Turchia e alla stessa Autorità Nazionale Palestinese – rappresenta oggi un raro e importante punto di convergenza per avviare un percorso di stabilità in Medio Oriente».
Lo dichiara il senatore Michele Barcaiuolo, capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Esteri e Difesa.
«Eppure, nonostante questo consenso larghissimo e trasversale – prosegue il senatore – la sinistra italiana ha scelto di non sostenere le risoluzioni presentate dalla maggioranza, astenendosi in Parlamento. Un atteggiamento grave e irresponsabile, che dimostra come il Partito Democratico e i suoi alleati non sappiano andare oltre la propaganda interna e i calcoli politici di piccolo cabotaggio. Mentre il mondo intero si muove nella direzione della pace, la sinistra italiana si arrocca in una posizione incomprensibile e dannosa, isolandosi non solo dal Governo ma dall’intera comunità internazionale. È l’ennesima conferma di una forza politica che, pur di non riconoscere i meriti della maggioranza e pur di contrapporsi al Governo, arriva a negare persino il valore di un piano che offre prospettive di dialogo e di pacificazione riconosciute da tutti».
«In questi giorni il governo italiano – sottolinea Barcaiuolo – ha annunciato l’accoglienza di 200 bambini palestinesi che riceveranno cure mediche nel nostro Paese, ieri l’Italia è stata anche la prima nazione ad aprire un corridoio per i ricercatori ed è, dal 7 ottobre 2023, tra gli Stati che più hanno aiutato il popolo palestinese. Eppure, la sinistra continua ad alimentare piazze di protesta con informazioni pretestuose, spesso errate o addirittura false. Manifestazioni che in più occasioni si sono trasformate in episodi di guerriglia urbana, con slogan che accusano il governo di complicità con Israele, con l’esaltazione della Spagna – che pure ha compiuto scelte del tutto simili a quelle italiane, come il ritiro della nave militare Furor – e con la diffusione della menzogna secondo cui l’Italia venderebbe armi a Israele».
«Vedere una così ampia condivisione su un piano di pace – che persino Hamas sta valutando – e constatare allo stesso tempo che tra i banchi del Movimento 5 Stelle c’è chi ha votato contro, non è solo surreale: è agghiacciante. Ciò che fa rabbrividire è il cinismo di chi, da due anni, strumentalizza le vittime di Gaza per attaccare il governo italiano e poi, di fronte a una vera occasione per fermare i massacri, si astiene o addirittura vota contro. E così, mentre il ministro Tajani annuncia che già domani arriveranno i primi rimpatri, Elly Schlein non trova di meglio che lanciare attacchi scomposti al premier – come il “molli la clava e governi, giù le mani dal diritto di sciopero” – e forse la chiave di tutto sta proprio in questa visione ottusa e populista».
«La pace non può e non deve essere oggetto di tatticismi da opposizione. In un momento così delicato, la sinistra ha perso l’occasione di dimostrare senso di responsabilità e di stare dalla parte dell’Italia e del mondo che chiede stabilità e dialogo. Una scelta miope, che rivela ancora una volta quanto poco conti per la sinistra la concretezza dei fatti rispetto alle convenienze politiche di partito».