“Alla luce degli episodi di violenza registrati ieri durante le manifestazioni pro-Palestina, è doveroso porsi una domanda di buon senso e di responsabilità: è davvero opportuno, da parte di alcuni docenti e sindacati della scuola, invitare le famiglie con bambini piccoli a partecipare a tali cortei? Esporre minori a contesti che troppo spesso degenerano in scontri e tensioni non solo è rischioso per la loro incolumità, ma rappresenta una forma di strumentalizzazione inaccettabile. La scuola ha il compito di educare e formare, non di trascinare i più piccoli dentro dinamiche ideologiche e potenzialmente violente. Non si educa così i nostri figli, portandoli in cortei animati da cori di odio. Non credo sia davvero opportuno coinvolgere bambini, addirittura dall’asilo fino alle scuole elementari, in manifestazioni che – come spesso accade – possono degenerare in episodi di violenza. Non è questo l’ambiente in cui educare i più piccoli, né tantomeno il modo giusto per responsabilizzarli. La scuola deve formare con il sapere e con l’esempio, non esporre i bambini a pericoli e a strumentalizzazioni ideologiche. È Hamas che utilizza i civili come scudi umani, e la comunità internazionale lo condanna da tempo. Noi abbiamo la responsabilità morale e civile di condannare tale atteggiamento. All’odio non si deve rispondere con l’odio”.
Lo dice Beatriz Colombo, deputato di Fratelli d’Italia in commissione Cultura, che sull’argomento è oggi intervenuta in audizione.