“Le immagini della statua equestre di Vittorio Emanuele II in piazza Duomo a Milano imbrattata parlano da sole: è un oltraggio alla città e al suo patrimonio. Chiedo che il Comune di Milano, parte offesa, agisca senza ambiguità. Si costituisca per il risarcimento danni contro gli autori e prenda pubblicamente le distanze da chi scambia la protesta per vandalismo. Il dissenso si esprime con le idee, non con la vernice sui monumenti”. Lo dice Riccardo De Corato, deputato di Fratelli d’Italia, vice Presidente della Commissione Affari Costituzionali ed ex vice Sindaco delle Giunte di Centrodestra milanesi. “I blocchi di strade, porti e nodi ferroviari visti oggi in varie città mostrano il volto prevaricatore di questa manifestazione: in nome di un’idea — giusta o sbagliata che sia — si colpisce un interesse essenziale e collettivo, la mobilità, per farsi propaganda. Non è libertà di espressione impedire a lavoratori, studenti, famiglie e mezzi di soccorso di muoversi: è imporre la volontà di pochi sulla vita di tutti”, prosegue De Corato, ricordando i disagi documentati tra cui il blocco del traffico commerciale al porto di Livorno e ritardi e cancellazioni sulla rete ferroviaria.
“C’è poi un costo che qualcuno finge di non vedere: quello ambientale. I blocchi e gli stop del trasporto pubblico fuori dalle fasce di garanzia — in alcune città anche nelle ore serali — spingono migliaia di persone verso l’auto privata, aumentando traffico ed emissioni. È un cortocircuito clamoroso: si proclama di difendere l’ambiente e, nei fatti, lo si peggiora. Le stesse comunicazioni ufficiali sulle fasce garantite lo dimostrano: nelle ore non coperte i disagi crescono e la città si riempie di auto. Per queste ragioni annuncio che presenterò un’interrogazione parlamentare per quantificare i costi ambientali e sociali di questa iniziativa: maggiori emissioni dovute alla congestione, tempi di percorrenza più lunghi, ricadute sulla qualità dell’aria e sulla salute dei cittadini. La democrazia è confronto dentro le regole; chi imbratta e blocca danneggia tutti e squalifica la propria causa”, conclude.