“Negli ultimi mesi si è diffusa una narrazione fuorviante secondo cui l’Italia sarebbe ‘complice’ del conflitto a Gaza per via di presunte forniture di armamenti a Israele. Tale accusa è priva di fondamento. I dati ufficiali lo dimostrano in modo inequivocabile.
A seguito degli eventi del 7 ottobre 2023, il Governo italiano ha sospeso tutte le nuove autorizzazioni all’esportazione di armamenti verso Israele. Le spedizioni successive hanno riguardato esclusivamente contratti preesistenti, firmati in anni precedenti, che non potevano essere legalmente annullati in modo retroattivo.
Nel 2024, l’export militare italiano verso Israele è sceso a circa 4,2 milioni di euro. Nel 2025, tale cifra è ulteriormente crollata a meno di 160.000 euro, consistenti quasi esclusivamente in componenti tecnici e pezzi di ricambio. In diversi mesi del 2025, come aprile e giugno, le esportazioni sono state pari a zero.
Secondo il rapporto 2025 del SIPRI (Stockholm International Peace Research Institute), le principali forniture militari a Israele provengono da Stati Uniti (circa il 60%) e Germania (circa il 39%). Tutti gli altri Paesi, Italia compresa, rappresentano meno dell’1% del totale.
L’Italia, dunque, non è un fornitore rilevante e non ha autorizzato nuove vendite dopo l’inizio del conflitto.
Nonostante ciò, alcune forze politiche continuano ad alimentare questa narrazione infondata, ignorando deliberatamente i dati ufficiali e preferendo la propaganda ai fatti. Tali accuse sono state ripetute anche in piazza, durante manifestazioni in cui si è sostenuto che il Governo sarebbe ‘complice’ per via delle forniture militari.
Invitiamo chiunque a verificare i dati prima di diffondere accuse gravi e infondate. È legittimo esprimere opinioni, ma è doveroso farlo sulla base di informazioni corrette. Chi ha accesso ai dati ha la responsabilità di usarli. Chi li ignora, contribuisce alla disinformazione. I numeri parlano chiaro e la verità merita rispetto”.
Lo dichiara, in una nota, il dirigente nazionale di Fratelli d’Italia Lino Ricchiuti.