“Lo sciopero è un diritto costituzionale, non uno strumento di lotta politica da piegare a interessi di parte. Non può e non deve diventare un abuso, usato per mettere pretestuosamente in difficoltà i cittadini, le imprese e le persone comuni, creando al contempo occasioni di devastazione delle città, aggressioni alle Forze dell’Ordine e distruzione impunita di beni pubblici e privati. Inneggiare alla pace mentre si invoca la morte dei rappresentanti del Governo è una contraddizione inaccettabile. Bloccare per ore il Ponte della Libertà è indecente e dimostra una volta di più che i centri sociali non sono spazi di confronto democratico ma di indottrinamento ideologico che avvelenano le coscienze dei giovani con l’odio e li trasformano in violenti intolleranti. Le vergognose scene di violenza dei sedicenti pro-Pal, a cui siamo costretti ad assistere nel nostro Paese e anche nelle città del Veneto, fanno male: sono il frutto di una radicalizzazione purtroppo alimentata e cavalcata anche dalla Cgil e dalla sinistra di opposizione. Privi di argomenti politici concreti, i responsabili della sottoscrizione di contratti che hanno reso i lavoratori italiani tra i più poveri d’Europa, scelgono la strada del caos e delle piazze violente per attaccare il Governo e per seminare il terrore tra i cittadini per bene. Si tratta di una strategia tragica sotto ogni profilo: storico, perché dimostra che non si è imparato nulla dagli errori che in passato portarono al terrorismo armato; geopolitico, perché ignora completamente la complessità del momento internazionale, che richiederebbe invece responsabilità, equilibrio e serietà; politico, perché questa irresponsabilità allontanerà sempre di più gli elettori dalle urne, soprattutto quelli che una volta votando PD non credevano di votare per l’estrema sinistra”.
Lo dichiara in una nota il senatore veneziano Raffaele Speranzon, vice capogruppo vicario di Fratelli d’Italia a Palazzo Madama.