“Sulla guerra a Gaza siamo dinanzi a una gravissima strumentalizzazione, perché non si costruisce alcuna pace cercando l’escalation, o in modo irresponsabile rifiutando gli appelli del Presidente della Repubblica come ha fatto l’equipaggio della Global Sumud Flotilla. Così come non si può riconoscere uno Stato palestinese senza un popolo che risieda su un territorio definito e che esprima un governo legittimo, o senza un accordo tra gli stessi israeliani e palestinesi. Il riconoscimento di uno Stato palestinese è il punto d’arrivo e non di partenza. Oggi l’opportunità storica e seria per il futuro di Gaza c’è: quella indicata nelle venti linee d’azione del Piano proposto dal Presidente Trump. La proposta americana è perfettamente coerente con gli Accordi di Oslo, la Road Map del 2003, e quindi con il diritto internazionale vigente. È questo l’unico percorso possibile, realistico e basato sul diritto internazionale: così si delineano dei caratteri realmente costitutivi anziché puramente declaratori. Sono certo di esprimere anche il convincimento di tutti i proponenti della risoluzione di maggioranza se affermo convintamente che gli impegni al Governo sono pienamente coerenti con il piano americano, in particolare i punti 19 e 20. Tali punti riflettono chiaramente il principio di una statualità che emerge solo da un accordo tra le parti. Con l’avanzare dello sviluppo di Gaza e la fedele attuazione del programma di riforma dell’Autorità Nazionale Palestinese, potrebbero finalmente crearsi le condizioni per un percorso credibile verso l’autodeterminazione e lo Stato palestinese, che riconosciamo come l’aspirazione del popolo palestinese. Gli Stati Uniti si impegnano ad avviare un dialogo tra Israele e i palestinesi per concordare un orizzonte politico per una coesistenza pacifica e prospera. Ecco perché il sostegno a tale iniziativa è cruciale. L’Unione Europea e l’Italia in questa nuova grande pagina di storia che si apre sono profondamente coinvolte, la prospettiva è quella che da sempre il Governo Meloni sostiene. Due Stati per due popoli, fianco a fianco in pace e sicurezza. Gli Stati Membri devono cogliere la straordinaria opportunità di questa nuova fase, affinché il riconoscimento dello Stato di Palestina non sia l’ennesimo annuncio, o l’ennesimo caso di promozione tanto per compiacere qualcuno, magari Pro-Pal, BDS, Albanese e Chef Rubio. La risoluzione che adottiamo oggi è l’esatto contrario: è l’atto di una politica italiana ed europea fortemente condotta dal Governo Meloni, dal Ministro Tajani e dal personale della Farnesina, dalla sua rete diplomatica e dalle amministrazioni dello Stato”.
Lo dichiara in aula il senatore di Fratelli d’Italia Giulio Terzi.