“Non sono mai scappato dai miei doveri e se c’è qualcosa da cambiare nel MoVimento lo faremo. Chiedo di mettere al voto degli iscritti su Rousseau il mio ruolo di capo politico, perché è giusto che siate voi ad esprimervi. Gli unici a cui devo rendere conto del mio operato”.
Lo scrive Luigi Di Maio, sul blog delle stelle e sui social a due giorni dalla disfatta del risultato fallimentare conseguito alle elezioni europee dal Movimento 5 Stelle sotto la sua guida.
Si tratta di una decisione maturata ieri, dopo gli attacchi arrivati anche da suoi fedelissimi come Gianluigi Paragone, mentre le crepe all’interno della creatura di Grillo e Casaleggio si aprivano una dopo l’altra, ma il peggio potrebbe ancora non essere arrivato.
Stasera, infatti, è prevista l’analisi dell’esito del voto europeo insieme a tutti i parlamentari, in occasione dell’assemblea congiunta. Intanto si Paragone che Primo Di Nicola, vicepresidente del gruppo parlamentare grillino al Senato, hanno messo sul tavolo le proprie dimissioni. “Una decisione che ritengo necessaria non solo alla luce del risultato elettorale ma anche e soprattutto delle cose che ci siamo detti in tanti incontri e assemblee”, ha detto De Nicola. E nel Movimento il dibattito è aperto ed è imperniato sul mal di pancia e malumori di chi, senza chiederlo, vorrebbero le dimissioni di Di Maio, per quella che Di Battista ha definito la “grande scoppola” delle elezioni europee.
Domani, infine, ci sarà il voto sulla piattaforma Rousseau per dire si o no alla conferma del ragazzo fortunato di Pomigliano d’Arco, come capo politico, sempre che all’assemblea di stasera non volino gli stracci in maniera tale da rimettere in discussione tutto, ma proprio tutto.