Mafia. FdI presenta le cinque proposte per contrastarla

Da ergastolo ostativo a no liberazione condizionale; da istituzione sezioni DIA contro mafie cinese e nigeriana a modifica codice antimafia su affidamento beni confiscati; da sportello antiusura a più risorse a FF.OO.

Cinque proposte targate Fratelli d’Italia per il contrasto alla mafia: sì all’ergastolo ostativo e no alla liberazione condizionale dei condannati per reati di stampo mafioso; istituzione di specifiche sezioni DIA sul territorio per il contrasto alla mafia cinese e nigeriana; modifica del codice antimafia riguardo l’affidamento dei beni confiscati; uno sportello antiusura istituzionale in tutte le province; più strumenti e risorse alle Forze dell’ordine.

E’ quanto è stato presentato oggi nel corso di una conferenza stampa in Senato da Fratelli d’Italia, “Onda tricolore contro le mafie”, che è stata anche l’occasione per fare il bilancio delle manifestazioni organizzate da FdI e svoltesi in tutta Italia in occasione della giornata dedicata alle vittime della mafia.

All’iniziativa hanno partecipato Cinzia Pellegrino, coordinatore nazionale del Dipartimento Vittime di FdI, il sen. Alberto Balboni, responsabile del Dipartimento Legalità e Sicurezza, il sen. Luca Ciriani, presidente del gruppo di FdI al Senato, l’on. Wanda Ferro, segretario della Commissione Antimafia, il sen. Antonio Iannone, capogruppo FdI in Commissione Antimafia, la sen. Tiziana Drago, capogruppo in Commissione bicamerale questioni regionali, e in collegamento con un videomessaggio l’on. Carolina varchi, capogruppo FdI in Commissione Giustizia della Camera.

“L’onda tricolore – ha sottolineato Cinzia Pellegrino – è una staffetta informativa e propositiva organizzata su tutto il territorio nazionale perché non possiamo dimenticare coloro che hanno perso la vita a causa della mafia e coloro che della lotta al crimine organizzato hanno fatto la propria ragione di vita. Di fronte a tanta violenza e violazione dei diritti umani nasce la nostra iniziativa”.

Secondo Luca Ciriani “per molti di noi, per la destra in generale, la lotta alla mafia è parte del nostro patrimonio genetico e la morte di molti valorosi magistrati è stata la molla che ci ha spinto a fare politica. Da allora molte cose sono cambiate e quelle morti non sono state inutili ma non va mollata la presa, neanche nei confronti delle organizzazioni criminali straniere, cinese e nigeriana, nei confronti delle quali molteplici e primordiali sono state le nostre iniziative, compreso l’ergastolo ostativo e contro lo svuotacarceri di Bonafede”.

Concorde su questa linea Alberto Balboni, per il quale “la nomina del magistrato Renoldi a capo del Dap, un magistrato noto per le sue posizioni contro il 41 bis, ha suscitato non solo la nostra contrarietà ma anche quella del procuratore Gratteri. Per FdI è prioritaria la lotta al 41 bis, chi decide di entrare nella mafia non lo fa a tempo determinato ma compie una scelta di vita che va combattuta sul piano culturale, anche questa è la nostra missione. In questo momento dobbiamo alzare l’azione contro la mafia e contro l’iniziativa di quelle forze politiche che vogliono abrogare l’articolo 4 bis per arrivare alla libertà condizionata dei mafiosi. Vogliamo che gli italiani sappiano che esiste un partito, Fratelli d’Italia, che si batte per la legalità”.

Legalità che per Antonio Iannone è anche sequestro e recupero dei beni tolti alla mafia: “La prima edizione di Onda tricolore è stato un successo, di cui ricordo il recupero di Villa Mestore, un bene tolto alle mafie e destinato ai giovani nel quartiere Scampia, dando così il giusto segnale che lo Stato è più forte e può vincere. C’è anche una proposta di legge del luglio 2019 a mia prima firma con la quale proponiamo di riformare il codice anti mafia per quanto riguarda i beni confiscati alle mafie, un lavoro fatto insieme agli operatori che ogni giorno affrontano queste vicende”.

A ribadire l’impegno di Fratelli d’Italia contro il fenomeno mafioso Wanda Ferro, per la quale “la nostra staffetta significa ribadire in modo inequivocabile da che parte stiamo, da parte nostra non c’è mai stata ambiguità contro un governo che ha arretrato contro il crimine organizzato e che si è reso responsabile di un calo di tensione nella lotta alla mafia. E va registrato, in questo periodo in cui si discute di riforma della giustizia, che con il ministro Cartabia questo clima non si è modificato”.

Invece, la senatrice Tiziana Drago sottolinea il tema della prevenzione “fondamentale, nello specifico tramite l’educazione alla legalità dei giovani da parte delle Scuole, e nonostante siano molti gli Istituti che lo fanno, sarebbero fondamentali interventi più strutturati. Solo la Scuola infatti è in grado di formare i ragazzi su diritti e doveri, portandoli ad operare raffronti e autonome scelte nella vita privata”.

Infine, Carolina Varchi, che annuncia: “Onda tricolore si concluderà il 19 luglio a Palermo in occasione del trentennale della strage di Via D’Amelio, a conferma dell’impegno concreto di Fratelli d’Italia contro il crimine organizzato. A nostro parere istituti come il 41 bis e l’ergastolo ostativo devono essere mantenuti perché, soprattutto quest’ultimo, hanno funzionato come forte deterrente contro la mafia ed è per questo motivo che alla Camera ci stiamo battendo contro le sue modifiche e per mantenerne i capisaldi”.

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