Mafia, insulti a Giorgia Meloni: l’ira dei criminali contro il 41bis

Minacce a Giorgia Meloni da parte dei clan mafiosi. La ferrea politica del Presidente del Consiglio e del centrodestra contro la criminalità organizzata è confermata dalle reazioni d’odio dei mafiosi. Secondo le indiscrezioni riportate dal giornalista Salvo Palazzolo, che ha svelato ciò che è emerso dalle intercettazioni effettuate dalla Squadra Mobile di Palermo e dalla Sisco, la sezione investigativa del servizio centrale operativo, che hanno come protagonista il clan Uditore. Oltre a venire a conoscenza delle prossime mosse dei malviventi, gli inquirenti hanno registrato anche diverse frasi d’odio rivolte a Giorgia Meloni. Il motivo? Il suo netto no all’abolizione del 41 bis.

Non si cambia niente, parla come una disonorata. Ma come le si dà il voto a questa qua” dicevano i mafiosi. Se non altro, un attestato che testimonia quanto il lavoro portato avanti dal governo contro la criminalità organizzata sia molto più di una semplice spina nel fianco dei mafiosi. Un nervosismo espresso contro il governo che può voler dire soltanto una cosa: bisogna continuare su questa strada.

FdI: “Ancora più determinati contro la mafia”

Ha commentato così la notizia Raoul Russo, senatore di Fratelli d’Italia e componente della commissione Antimafia: “Da indiscrezioni stampa pubblicate dal giornalista Salvo Palazzolo, oggetto di minacce, è di oggi la notizia di alcune intercettazioni della Squadra mobile di Palermo e della Sisco, la sezione investigativa del servizio centrale operativo, che dimostrano non solo le mosse del clan Uditore ma anche svelano gli insulti contro la Presidente, responsabile di “fare tutto questo bordello” e di “parlare come una disonorata”. Il clan mafioso conferma così di temere Giorgia Meloni al Governo della Nazione e teme ancor di più, come una vera ossessione, il regime del 41 bis, il carcere duro. Una notizia che ci rende ancora più determinati nel proseguire la nostra azione politica contro ogni mafia. Il Governo Meloni, sin dai primi atti del suo insediamento, si è impegnato in materia di legalità e di contrasto alle mafie ed oggi va dritto per la sua strada dimostrando, con i fatti, di avere una sola direzione: quella dello Stato e delle sue leggi”.

Si tratta inoltre anche di uno smacco, fortissimo, a chi in questi mesi, tra le opposizioni, ha sposato l’idea di una abolizione del regime carcere duro, che al momento è una delle misure migliori per il contrasto alle mafie. Abolire il 41 bis è dunque un favore alle mafie, lo dicono gli stessi criminali, e l’Italia non può consentirlo, almeno fin quando al governo ci sarà il centrodestra. “Durante l’ultima campagna elettorale – ha fatto sapere Carolina Varchi, deputato di Fratelli d’Italia – uno di loro [dei mafiosi, ndr] è stato intercettato mentre si scagliava contro il Presidente del Consiglio per le nostre posizioni sul 41bis. Effettivamente, dopo poche settimane, il primo provvedimento che abbiamo varato in materia di giustizia era la salvaguardia dell’ergastolo ostativo. Una scelta che indigna i mafiosi ma che rende orgogliosi noi siciliani e la Nazione tutta. Se la mafia tenta di alzare la cresta – ha concluso – è nostro dovere morale e politico lavorare ogni giorno per sconfiggerla”.

Resta aggiornato

Invalid email address
Promettiamo di non inviarvi spam. È possibile annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Leggi anche

Articoli correlati