Il Governo Meloni rimane concentrato sul problema dell’immigrazione e lavora per arrivare a sciogliere tutti i nodi. In questo lungo percorso, tra le misure adottate rientra anche l’ultimo decreto portato in Consiglio dei Ministri il 27 settembre contenente “Disposizioni urgenti in materia di immigrazione e protezione internazionale, nonché per il supporto alle politiche di sicurezza e la funzionalità del Ministero dell’Interno”, che si pone in linea con le norme già approvate sul potenziamento della rete dei centri per i rimpatri.
Con questo nuovo testo dunque il governo vara il secondo provvedimento nel giro di poche settimane per far fronte all’aumento dei flussi migratori sulla rotta del Mediterraneo centrale.
Il contenuto del decreto migranti
Le misure in oggetto intendono rispondere in maniera più efficiente a materie riguardanti le espulsioni degli immigrati irregolari pericolosi, l’accertamento dell’età reale dei migranti minori non accompagnati, la condizione delle donne e delle donne in gravidanza, oltre, ovviamente, ad aumentare in modo consistente la sicurezza sul territorio.
In particolare, va osservato che il testo introduce la possibilità di espellere dal territorio titolari di permesso di soggiorno di lungo periodo per motivi di ordine pubblico, pubblica sicurezza o sicurezza dello Stato, su disposizione del ministro dell’Interno o, laddove ricorrano gravi motivi di sicurezza pubblica, anche del prefetto.
In termini di potenziamento dei controlli sulle domande di visto di ingresso in Italia,èstato previsto che possano essere destinate ad ambasciate e consolati fino a 20 unità della Polizia di Stato, che opererà nell’ambito degli uffici visti, in modo da rafforzare le capacità di contrasto dei tentativi di immigrazione illegale con falsa documentazione e altre attività fraudolente.
Viene anche modificata la disciplina sulle domande reiterate presentate in fase di rimpatrio, per cui,nel caso la domanda reiterata venga presentata subito prima del rimpatrio allo scopo di evitarlo o rinviarlo, il questore del luogo in cui è in corso la procedura di allontanamento dal territorio procederà con immediatezza all’esame preliminare della domandae a dichiararne l’inammissibilità, senza pregiudizio per l’esecuzione della procedura di allontanamento, qualora non sussistano nuovi elementi rilevanti ai fini del riconoscimento della protezione internazionale, o a trasmettere gli atti alla commissione territoriale competente per l’ulteriore esame qualora ci fossero nuovi elementi.
Altro passaggio importante riguarda la verifica dell’identità dei migranti, per cui,nel caso in cui il richiedente non si presenti presso l’ufficio di polizia territorialmente competente per la verifica dell’identità dichiaratae per la formalizzazione della domanda di protezione internazionale, la manifestazione di volontà precedentemente espressa dallo straniero non costituisce domanda essere il relativo procedimento non si considera instaurato. Inoltre, vengono ridotti i termini di sospensione dell’esame della domanda in caso di allontanamento da 12 a 9 mesi.
Vengono introdotte anche nuove norme in materia di accertamento dell’età dei minori non accompagnati e della loro accoglienza. In particolare, in caso di arrivi consistenti, multipli e ravvicinati, l’autorità di pubblica sicurezza può svolgere rilievi antropometrici o altri accertamenti sanitari, anche radiografici, volti all’individuazione dell’età della persona che si dichiara minore, dandone immediata comunicazione alla procura della Repubblica presso il tribunale per la persona, la famiglia ed i minorenni, che ne autorizza l’esecuzione. E, se sulla base di tali accertamenti il soggetto è condannato per falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità o su qualità personali proprie o di altri, la pena può essere sostituita con l’espulsione dal territorio nazionale.
Per quanto attiene alla capacità della rete di accoglienza in situazioni di estrema urgenza connesse ad arrivi consistenti e ravvicinati di richiedenti asilo, è stata prevista una deroga ai parametri per la capienza delle strutture di accoglienza.
Inoltre, viene ampliata la platea delle persone portatrici di esigenze particolari elencate nell’articolo 17 del decreto legislativo 142/2015, ricomprendendovi tutte le donne e non solo quelle che si trovino in stato di gravidanza. A tutte le donne, e non solo alle donne incinte o con minori al seguito, quindi, saranno applicate le misure specificamente previste, come ad esempio l’accesso prioritario al Sistema di Accoglienza e Integrazione (SAI). È stato un governo di centrodestra a varare per la prima volta una misura di civiltà che estende a tutte le donne le tutele previste per i fragili. La seconda accoglienza sarà garantita, quindi, a tutte le donne, indipendentemente dal fatto che siano in gravidanza o che siano accompagnate da minori.
Infine, è stata rivolta una particolare attenzione ai comuni più interessati dalla pressione migratoria, per cui è stato introdotto un sostegno organizzativo e finanziario ai comuni, prevedendo che, fino al 31 dicembre 2025, la tassa dei rifiuti (TARI) non sia dovuta per gli hotspot e che il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, anche speciali, connessi alle attività svolte nella struttura possa essere assicurato dai prefetti competenti per territorio, i quali possono, a tal fine, far ricorso alle procedure di affidamento diretto.
Il decreto migranti, infine, si occupa della materia generale della sicurezza, incrementando di 400 unità di personale appartenente alle Forze armate facenti parte del dispositivo “Strade Sicure”, da impiegare per rafforzare i dispositivi di sicurezza delle stazioni ferroviarie.
Ma non solo, perché è stato istituito un fondo apposito al Ministero dell’Economia e delle Finanze in cui far confluire gli eventuali risparmi di spesa che derivano dalle mancate o ritardate assunzioni del personale delle Forze di polizia autorizzate per l’anno 2023, per pagare gli straordinari del personale che garantisce il livello di sicurezza del sistema Paese. Allo stesso scopo viene autorizzata la spesa di 5 milioni di euro per il 2023 e di 20 milioni per ciascuno degli anni dal 2024 al 2030 per la Polizia di Stato e i Vigili del Fuoco al fine di potenziare l’armamento speciale per il contrasto alla criminalità organizzata e al terrorismo internazionale, anche alla luce dei maggiori impegni connessi all’eccezionale afflusso migratorio.
Con il Governo Meloni, l’Italia, finalmente non subisce più i flussi migratori, ma interviene con una gestione più efficace
Il decreto del 27 settembre 2023 si inserisce in un quadro coerente dove, agli sforzi diplomatici del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni per instaurare accordi con i Paesi africani, si affianca anche un’azione interna per rendere efficiente la gestione dei flussi.
Le nuove norme produrranno dunque un effetto benefico sull’intera società, perché porteranno ad una percentuale maggiore di rimpatri, così che saranno sempre meno i migranti irregolari presenti sul territorio nazionale. Al contempo saranno garantite le tutele destinate ai minori soltanto a chi minore effettivamente lo è, e non a chi mente sulla reale età anagrafica, così come verranno estese quelle tutele destinate ai fragili, includendo tutte le donne e non solo di quelle in stato di gravidanza.
Con questo provvedimento viene confermata la grande attenzione del governo al tema della sicurezza, con il rafforzamento del contingente destinato all’operazione strade sicure per la sicurezza delle stazioni ferroviarie e le nuove risorse destinate alle necessità di polizia e vigili del fuoco.
Per troppo tempo il fenomeno migratorio è stato più che altro subito, senza che la sinistra prendesse in mano la situazione per cambiare le cose. Peculiare è del resto che è proprio un governo di centrodestra ad occuparsi di tutelare le donne migranti: cosa mai fatta in oltre dieci anni da chi ha governato e che si professava al fianco di tutti i migranti in maniera indiscriminata.
Oggi invece il Governo Meloni agisce con autorevolezza e inverte la tendenza, così da non subire più la pressione migratoria, ma lavorando per regolare più efficientemente i flussi e senza dimenticarsi delle tutele e dei diritti di chi ne ha davvero bisogno.