Magi, il fantasma di Soros

Ieri, alla Camera, è apparso un fantasma. Non uno qualunque: Riccardo Magi, leader (si fa per dire) di +Europa, si è palesato agli occhi di un’incredula Giorgia Meloni avvolto da un lenzuolo bianco. Una scena imbarazzante. Roba che, al confronto, Beetlejuice Spiritello Porcello sembra Charles De Gaulle. Per pudore, dopo aver guardato le immagini speri che sotto quel lenzuolo ci sia qualcun altro. Invece no, era proprio lui, Magi. Travestito da… sé stesso. Un ectoplasma che interpreta un ectoplasma. Certo, quantomeno è coerente, non c’è che dire.

Motivazione ufficiale? «Denunciare l’invisibilità delle opposizioni» in vista del referendum.

Ora, per carità di patria, qualcuno glielo dica: non sei invisibile perché ti censurano, ma perché politicamente rappresenti il nulla. Così evanescente da risultare irrilevante perfino per il mainstream nonostante l’integralismo woke e le generose elargizioni di George Soros.

Un caso da manuale: “Come risultare invisibili nonostante un budget da campagna presidenziale”.
Dovrebbero farci un TEDx. +Europa è la prova vivente di una legge implacabile, che ogni comunicatore dovrebbe tatuarsi: puoi avere un budget milionario, ma se il tuo “prodotto” non funziona, non c’è campagna pubblicitaria che tenga.

L’abbiamo visto di recente in mondovisione con Kamala Harris: campagna miliardaria, sostegno del 95% dei media, endorsement da Hollywood, popstar, influencer e guru assortiti. Da Taylor Swift a Oprah. Risultato? Gli americani hanno scelto quel “cattivone” di Donald Trump.

E i “democratici”, anziché cominciare a farsi due domande, fanno ciò che gli riesce meglio: insultare il popolo. Gli elettori di destra? Poco istruiti. I loro leader? Fascisti, da escludere dalle urne. Le idee non allineate? Disinformazione, da censurare.

Magi è la versione italiana di questo riflesso condizionato: perde? Colpa degli altri. È irrilevante? Colpa di Giorgia Meloni.  

La prossima volta, Riccardo, lascia il lenzuolo nell’armadio e prova con un’idea che interessi veramente a qualcuno. Una qualsiasi. Non cambierà il destino del mondo, ma almeno ci risparmierai la fatica di spiegare ai nostri figli perché un signore vestito da fantasma prende lo stipendio da Deputato. Sponsorizzato da Soros, ma pagato da noi.

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Alessandro Nardone
Alessandro Nardone
Consulente di marketing digitale, docente alla IATH Academy, è autore di 9 libri. È stato inviato di Vanity Fair alle elezioni USA dopo aver fatto il giro del mondo come Alex Anderson, il candidato fake alle presidenziali americane del 2016.

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