“Maia Sandu ha trasformato le strutture di sicurezza dello Stato moldavo in un’arma politica contro i suoi avversari”: Intervista a Vasile Costiuc

Vasile Costiuc ha conseguito la laurea in Storia presso l’Università Pedagogica Statale di Chisinau “Ion Creangă”. Ha lavorato come giornalista presso il Jurnal di Chisinau fino al 2010. Nel 2011 è diventato presidente di Democrația Acasă (partito Democrazia in Casa). DA è riuscito ad entrare nel Parlamento moldavo e ha ottenuto 6 deputati nelle elezioni generali del 28 settembre. Dopo che il partito di Maia Sandu ha cercato di invalidare la sua partecipazione alle elezioni, la Commissione elettorale ha approvato i risultati di DA, ma la decisione finale sarà presa dalla Corte costituzionale il 16 ottobre.

Nei libri di storia delle classi 9°, 10° e 11° della Federazione Russa, scritti da Vladimir Medinski, la Moldavia viene descritta come un territorio storicamente russo. Qual è la sua opinione al riguardo?

Non sono assolutamente d’accordo con questa propaganda ingannevole. La Moldavia è stata per secoli terra rumena, come Principato. Ciò che accadde realmente fu che, nel 1812, dopo la guerra ottomano-russa, l’Impero zarista annesse la parte orientale della Moldavia, creando il Governatorato della Bessarabia. Ma, più di un secolo dopo, nel marzo 1918, il popolo della Bessarabia votò a favore dell’unione con il Regno di Romania, segnando l’evento noto come “Grande Unione” (“Marea Unire”, in rumeno).

Sfortunatamente per la nostra nazione rumena, nel 1940, a causa del famigerato Patto Ribbentrop-Molotov, la Moldavia fu nuovamente separata con la forza dalla Romania, mediante minacce, e consegnata all’Unione Sovietica.  La Moldavia non è territorio russo, ma rumeno.

Il suo partito sostiene l’unione tra Romania e Moldavia, che comporterebbe l’ingresso della Moldavia nell’UE e nella NATO, e tuttavia lei è stato bollato come filorusso. Com’è possibile?

L’etichetta “filorusso” viene applicata dalla sinistra a molti leader politici a livello europeo e non solo a loro. Non ha nulla a che vedere con la verità. Non è altro che un metodo utilizzato per screditare ed escludere le voci scomode per i governi globalisti. Sono favorevole all’adesione della Moldavia alla NATO e all’UE, ma preferisco essere obiettivo e dire la verità ai miei compatrioti: in questo momento, il modo più semplice ed efficace per entrare a far parte di queste strutture europee è unendoci alla Romania.

Il suo partito è accusato di essersi promosso alle elezioni attraverso 17 account Tik Tok falsi.

Queste accuse fanno parte della retorica dell’establishment globalista. Il nostro partito ha condotto una campagna seria e pulita, che si è svolta attivamente su Internet, ma senza utilizzare tecniche vietate dalla nostra legislazione. Inoltre, come si è visto dai risultati elettorali, siamo un partito a cui molti moldavi hanno riposto la loro fiducia in noi. Ma per comprendere meglio la situazione, queste accuse non provengono direttamente dalle istituzioni della Repubblica di Moldavia, bensì si basano su un rapporto redatto da una ONG rumena (il cui direttore ha contatti di alto livello nella Repubblica di Moldavia) che è stato reso pubblico nel pieno della campagna elettorale. E le autorità non lo hanno definito un’ingerenza straniera, come hanno fatto con la dichiarazione di George Simion il venerdì precedente alle elezioni.

Le nostre autorità sono così incompetenti da non essere in grado di condurre un’indagine e informano affidandosi al lavoro di una ONG straniera? Che autorità ha questa ONG nella Repubblica di Moldavia? D’altra parte, non trova strano che il partito al governo abbia presentato la denuncia sulla base di questo rapporto, nel bel mezzo della giornata elettorale, giusto quando hanno ricevuto segnali che potevamo superare la soglia elettorale? Altrimenti, se ci fossero state prove inconfutabili che qualcosa non andava nel partito DA, lo avrebbero ritirato dalla corsa 2-3 giorni prima del 28 settembre, come hanno fatto con altri concorrenti elettorali.

L’altra accusa riguarda il sostegno di George Simion.

Non c’è alcun problema con il sostegno che mi ha dato George Simion. Maia Sandu ha ricevuto un sostegno molto maggiore dal presidente rumeno Nicușor Dan, e non ho visto alcuna lamentela al riguardo.

È importante per tutti avere partner forti e ideologicamente allineati in altri paesi. George Simion è il presidente del partito politico più importante dell’attuale Romania. Lo scorso luglio abbiamo viaggiato insieme negli Stati Uniti, come parte di una delegazione più ampia, dove siamo stati ricevuti dal presidente del CPAC, Matthew Schlapp. Abbiamo avuto molti altri incontri con i rappresentanti del movimento MAGA. Il partito AUR ha anche partecipato all’evento MEGA a Chișinău, durante il quale sono stato invitato a tenere un discorso.

Parlando dell’evento MEGA. A Brian Brown non è stato permesso di entrare in Moldavia perché era considerato una minaccia alla sicurezza nazionale, come George Simion, e il giorno dopo, senza alcuna spiegazione, gli è stato permesso di entrare nel Paese. Chi decide di attribuire e revocare con leggerezza l’etichetta di “minaccia nazionale”?

Purtroppo, Maia Sandu e il suo governo hanno trasformato le strutture di sicurezza dello Stato moldavo in un’arma politica utilizzata contro i loro avversari politici. Questo è ciò che è successo ad alcuni degli ospiti stranieri dell’evento MEGA. Sembra che Maia Sandu e il suo partito decidano chi è una “minaccia nazionale” e chi no, basandosi esclusivamente su interessi e affiliazioni politiche. Quello che è successo a Brian Brown, cittadino statunitense, è stato vergognoso. Domenica sera gli è stato vietato l’ingresso in Moldavia, è stato trattenuto all’aeroporto per più di 12 ore e, alla fine, gli è stato permesso di entrare a Chișinău. Una situazione assurda e vergognosa per la Moldavia.  

Un paio di giorni fa, la Commissione elettorale ha convalidato tutti i mandati, compreso quello del suo partito. E adesso?

Secondo la nostra legislazione, la decisione finale spetta alla Corte costituzionale, che deve pronunciarsi entro 10 giorni. Non abbiamo alcun motivo reale per non essere ottimisti. I cittadini moldavi ci hanno votato per rappresentarli in Parlamento. Abbiamo ottenuto sei mandati e la Corte costituzionale deve convalidarli. Non vi è alcuna base giuridica per annullare la volontà dei cittadini moldavi… se non per un enorme abuso simile a quello che è avvenuto in Romania l’anno scorso.

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