“Mi chiedevo chi in Italia si sarebbe distinto nel giustificare il brutale assassinio di Charlie Kirk, dopo le migliaia di ProPal che abbiamo visto esultare in USA e altrove. Ed ecco Alan Friedman farlo in modo anche più disgustoso di quanto ci si poteva attendere. Charlie Kirk – che non è neppure mai stato accusato di alcun tipo di aggressione ai suoi avversari, che anzi invitava a pacifici dibattiti – sarebbe colpevole della propria morte per aver fatto crescere la violenza. Al rovesciamento della realtà si aggiunge l’infamia di prendersela con un uomo che è appena stato ucciso lasciando moglie e due bambini di uno e tre anni. Nei social si trovano molti altri utenti che esprimono la stessa opinione, ma non sono ospiti d’onore in importanti trasmissioni anche su servizio pubblico e non possono pubblicare i loro deliri su importanti organi di informazione. Friedman in un video, di passaggio afferma che l’uso della violenza è sempre sbagliato ma nel suo post su X ha omesso questo concetto, evidentemente del tutto secondario per lui. Infatti, se davvero si ritiene sbagliato l’uso della violenza nell’ambito politico, la colpevolizzazione delle sue posizioni politiche sarebbe del tutto fuori posto. Invece il concetto, espresso, purtroppo, sia pure in modo meno plateale, anche in tanti mezzi di informazione, è che ‘se l’è cercata’. Charlie Kirk non ha mai nascosto le sue convinzioni di carattere politico, culturale e di fede, ma ha sempre cercato il confronto pacato e col sorriso sulle labbra. Dire che ha suscitato la violenza e una vera infamia”.
Così in una nota Lucio Malan, presidente dei senatori di Fratelli d’Italia.